IL FIORE ALL'OCCHIELLO DELL'A.M.I.

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Cowboy President
view post Posted on 4/11/2010, 09:04 by: Cowboy President
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Qualche info aggiuntiva sulla versione ECR del Tornado

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Il Tornado ECR è equipaggiato con un ELS, ossia un sistema per l'individuazione, classificazione e localizzazione delle emittenti radar, che copre un settore frontale ampio 180 gradi (contro i 360 gradi del vecchio e ancora rimpianto F-4G Wild Weasel).
Anche i questo caso i cannoni sono stati rimossi, per far spazio a un sistema di ricognizione IR a scansione laterale (IRLS) e ad una torretta contenente un sensore FLIR.
Un sofisticato sistema Data Link consente lo scambio delle informazioni con altri velivoli o stazioni basate a terra.
I motori sono sempre gli RB-199 ma nella variante Mk.105 che garantisce circa il 10 % di spinta supplementare rispetto agli Mk.103 montati sui Tornado IDS, e presenta una serie di migliorie.

Il Tornado ECR è perfettamente in grado di compiere le normali missioni di attacco dell'IDS, ma la sua arma principale è costituita dai missili anti-radar HARM.
Il velivolo è anche compatibile con pod da ricognizione ottica, pod da illuminazione laser e missili AGM-65D Maverick.

Anche l'Italia decise di sviluppare una propria versione del Tornado ECR, chiamata IT-ECR proprio per distinguerla da quella tedesca.

Le esperienze di combattimento nella Guerra del Golfo del 1991 avevano infatti evidenziato – se mai ce ne fosse stato bisogno – l'utilità di velivoli ottimizzati nel ruolo SEAD.

Un primo intervento era consistito nell'adattare una ventina di Tornado IDS all'impiego del missile HARM. Questi velivoli furono operati dal 50° Stormo di Piacenza a partire dal 1992.

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L'HARM dispone di un proprio sensore per individuare le emittenti radar nemiche, ma le sue capacità sono ovviamente limitate, più idonee a un contesto di autodifesa che di vere e proprie azioni offensive.
Quando il missile è invece abbinato a un vero e proprio sistema ELS, le sue capacità offensive (in particolare il raggio d'azione e la copertura delle frequenze radar) aumentano in maniera esponenziale.

L'Italia decise così di convertire sedici velivoli allo standard IT-ECR, ed il prototipo di questa versione volò nel 1992. Lo sviluppo non fu particolarmente veloce, e soltanto nel 1998 i primi esemplari raggiunsero il 50° Stormo. Le consegne furono completate solo nel 2002.

L'IT-ECR conserva i motori Mk.103 e la suite di navigazione/attacco dell'IDS, i cannoni sono soppressi, ed è quipaggiato con un sistema ELS interfacciato con i missili HARM, che costituiscono l'armamento principale. E' presente anche un sensore per la ricognizione infrarossa, un sistema per la registrazione dei dati in forma digitale e un data-link.

Dal 24 marzo al 17 giugno 1999 i Tornado IT-ECR del 155° Gruppo (50° Stormo) di Piacenza hanno effettuato 176 missioni operative durante la Guerra del Kosovo, lanciando un totale di 115 missili HARM.

La dotazione degli IT-ECR italiani è un po' meno sofisticata di quelli tedeschi, giacchè manca il sistema di ricognizione IR a scansione laterale, ma occorre considerare che l'Aeronautica Militare Italiana dispone già di altri assetti per la ricognizione elettro-ottica, per cui questo requisito è stato giudicato superfluo.
 
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