SPECIAL FORCES - LEGION ETRANGERE

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Vietcong70
view post Posted on 24/4/2011, 10:25




Luigi Filippo, Re di Francia,
presenti e posteri saluta.

Nel quadro della Legge 9 marzo 1831,basandomi sui rapporti del nostro Segretario di Stato al Dipartimento della Guerra, noi ordiniamo quanto segue:
Art.1- Verrà formata una Legione composta di stranieri: questa Legione prenderà la denominazione di Legione Straniera.

Art.2- I battaglioni della Legione Straniera avranno la medesima formazione dei battaglioni francesi di fanteria di linea, eccettuato che non avranno compagnie scelte. Ogni compagnia sarà, per quanto sia possibile, composta da uomini della stessa Nazione e parlanti la stessa lingua.

Art.3- Per il soldo, la mensa e la sua amministrazione, la Legione Straniera verrà assimilata ai reggimenti francesi.
L'Uniforme sarà turchino, col semplice pistagno rosso, ed il pantalone del medesimo colore; i bottoni saranno gialli e porteranno le parole: Legione Straniera.

Art.4- Qualunque estero che vorrà far parte della Legione Straniera, non potrà esservi ammesso che dopo aver contratto, davanti ad un sotto-intendente militare, un ingaggio volontario.

Art.5- La durata dell'arruolamento sarà di tre anni almeno, e di cinque al più.

Art.6- Per essere ricevuti ad arruolarsi, gli esteri dovranno avere non più di quaranta anni e avere almeno diciotto anni compiuti, e la statura di un metro e 55 centimetri.

Inoltre dovranno essere portatori:
- Del loro atto di nascita o qualunque altro documento equivalente;
- Di un certificato di buona vita e costumi;
- Di un certificato di accettazione dell'autorità militare, che consti le qualità richieste per fare un buon servigio.

Art.7- In mancanza dei due primi documenti indicati nel precedente articolo, lo straniero verrà rimandato davanti l'Ufficiale generale comandante, il quale deciderà se l'arruolamento può essere ricevuto.

Art.8- I militari che fanno parte della Legione Straniera potranno rinnovare l'arruolamento per due anni almeno e per cinque al più.
Le rinnovazioni di arruolamento non daranno diritto ad un sopra soldo fintantochè i militari avranno compiuti cinque anni di servizio.

Con questa Ordinanza il Sovrano Francese Luigi Filippo Ordinava la creazione di un Reparto Militare formato da Stranieri al servizio del Rè di Francia, il quale diventerà uno dei più mitici e leggendari corpi militari della storia. Il nuovo Reggimento costituito da Luigi Filippo formerà una forza combattente a protezione delle colonie Francesi sempre più esposte a i più svariati pericoli dalla pirateria alle rivolte indipendentiste.
Il nuovo Reggimento fu subito inviato in Algeria per prenderne possesso, l’Algeria divenne subito una “base naturale” per il nuovo esercito di mercenari, un trampolino di lancio per i successivi interessi coloniali della madre patria in tutto il continente africano.
Nonché un importante contributo alla protezione delle migliaia di colons che cominciarono ad affluire dalla Francia. Le sommosse delle tribù arabe, i Berberi, insofferenti alle autorità francesi, misero a rischio la sicurezza del Regno nelle colonie d’Africa e rese necessario nel luglio del 1837 la creazione di un secondo battaglione Straniero e nel dicembre dello stesso anno addirittura un terzo battaglione, allo scopo di venire incontro al sempre maggior numero di richieste di arruolamento. Alla fine del 1837 il totale delle forze schierate dalla Legione ammontava a 3000 unità.

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L'Uniforme della Legione utilizzata nei primi anni della sua creazione.

Nel 1840, in seguito all’ira dell’opinione pubblica Francese, dovuta alla strage di coloni e alla distruzione di alcuni villaggi nel Marocco Occidentale ad opera dei Ribelli delle tribù arabe del Rif (una località montuosa del Marocco), il governo francese decise di strutturare la Legione in due reggimenti: il 1° Régiment Etranger (Straniero, 1°RE) con l’incarico di presidiare le zone occidentali del Paese e il 2° Régiment Etranger (2°RE) di stanza a Bona in Algeria a difesa degli altipiani cabili e della zona a sud, dove il Sahara si unisce alle montagne del Rif.

La Legione Straniera moderna era ufficialmente nata.

Nel 1861 il nuovo premier messicano Benito Pablo Juàrez (politico anonimo nella nostra cultura europea, ma eroe nazionale in Messico, primo Capo di Stato Sud-Americano di etnia Indigena, in suo onore i Genitori del nostrano Mussolini, i quali erano di estrazione Anarchica, diedero il suo nome al figlio, scusate il piccolo aneddoto), sospese il pagamento degli interessi dei debiti contratti dal Messico con diverse nazioni Europee. Il sovrano di Francia Napoleone III allo scopo di rientrare in possesso del prestito elargito al paese sudamericano richiese un intervento militare congiunto franco-anglo-spagnolo (in realtà solo la Francia manderà un suo contingente militare) con lo scopo di arrestare il Debitore il Primo ministro Messicano Juàrez.
La missione Francese in Messico, da essere una fulminia campagna per arrestare il presidente Juàrez, in realtà si trasformò in una vera e propria guerra per l’accaparramento delle miniere d’oro Messicane tra l’esercito Francese e le truppe Messicane (le quali avevano un certo appoggio dagli USA, che rifornirono l’esercito Juarista di tutto l’armamento possibile per respingere i Francesi), la Guerra che durò dal 1862 al 1867 si concluse in una vera tragedia per la Francia che perse 26.000 soldati e né usci indebolita sia politicamente che economicamente.
Naturalmente in questo bagno di sangue annegò anche la Legione Etranger, il 19 gennaio 1863 Parigi autorizzò finalmente la Legione ad entrare in azione. Il 9 febbraio salpò da Orano (in Algeria) un Reggimento di marcia (così vengono denominati i Reparti di Fanteria della Legione) composto da 2000 uomini, quasi tutti veterani della Guerra in Crimea e della campagna in Italia, durante la prima guerra di indipendenza, lo stesso Comandante della spedizione aveva combattuto a Magenta.

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Legionari in Messico con l'Uniforme usata in Algeria nei primi anni della Guerra.


Il compito dei legionari in Messico fu di assicurare e proteggere le linee di rifornimento dell’esercito regolare francese lungo i 120 chilometri di insalubri paludi tropicali, in quel teatro operativo i nemici dei Legionari non si presentavano sotto forma di soldati messicani, ma piuttosto sottoforma di malaria, dissenteria, tifo, e numerose altre patologie ignote per l’epoca, che decimarono i militari.
Nonostante questo incarico di second’ordine i legionari riuscirono a dimostrare ugualmente il loro coraggio, l’episodio scaturì quando Il 29 aprile del 1863 una spia informò il Colonnello Jeanningros (comandate della Legione in Messico) che l’esercito messicano aveva organizzato un’imboscata volta ad impadronirsi di un convoglio di Armi destinato ai Reggimenti Francesi presso Puebla.
Il Colonnello ordinò alla 3° Compagnia del 1° Battaglione di uscire in pattuglia allo scopo di individuare le truppe nemiche. La Compagnia già decimata, dei 120 effettivi partiti da Orano che la componevano solo 62 uomini erano ancora in piedi, e tra loro vi era un solo ufficiale, il Capitano Jean Danjou e due Sottufficiali il Sergente Vilain e il Sergente Maudet. La Compagnia iniziò la marcia in piena notte in direzione Palo Verde, marciò velocemente nell’aria fresca della notte e all’alba erano già ai piedi delle montagne messicane. Gli uomini stanchi ed accaldati ebbero appena il tempo di fermarsi e di bere una tazza di caffè quando sulla cresta alle loro spalle una sentinella riferì di aver avvistato una nuvola di polvere sollevata da cavalieri in avvicinamento. Il Capitano Danjou ordinò immediatamente ai suoi uomini di raccogliere le armi e di ripiegare verso una fattoria diroccata nei pressi di Camerone distante un chilometro e mezzo e davanti a cui erano passati poche ore prime. Nonostante il rapido spostamento, i soldati non riuscirono a raggiungere la fattoria. I cavalleggeri messicani raggiunsero i Legionari sparando e sciabolando le loro spade.

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Un bel quadro, che riprende bene le uniformi Francesi usate in Messico a fine guerra.


Il Capitano Danjou ordinò ai suoi subordinati di formare un quadrato e di sparare solo quando ordinato. I militari presero posizione nel terreno brullo e piatto e ricoperto di pochi arbusti, praticamente allo scoperto. I messicani si divisero in due squadroni pronti ad affrontare i Legionari sui due lati, avanzarono al piccolo trotto fino a quando non si trovarono a cinquanta metri dai nemici, già pregustavano la vittoria, poi ricevettero l’ordine di caricare. Con le sciabole sguainate i messicani si precipitarono galoppando contro i Legionari nello stesso momento in cui il Capitano Danjou ordinò di aprire il fuoco. I Fanti spararono una prima salva di colpi, poi dimostrando sangue freddo, attesero l’ordine per sparare una seconda salva e altri sessanta proiettili falciarono i soldati messicani, alcuni cavalleggeri tramortirono a pochi metri dalle baionette francesi. I difensori subirono pesanti perdite e a quel punto il Comandante della squadriglia di Legionari ordinò il “fuoco a volontà”, i Legionari come furie si aprirono un varco a colpi di fucilate e baionettate contro l’esercito messicano e riuscirono a ripararsi nella fattoria abbandonata.
L’azione era durata solo 15 minuti e dei 62 Legionari solo 45 con il Capitano Danjou riuscirono a trovare riparo nella fattoria. A quel punto Danjou ordino a un veterano della Legione, un soldato polacco di nome Morzycki si arrampicarsi sul punto più alto del tetto per fare da vedetta, il Soldato vide che erano circondati da un Battaglione di cavalleria messicana.
I messicani tentarono altre 4 sortite alla fattoria, ma i Legionari li respinsero tutti, con il crescere del sole i cavalleggeri avevano diminuito il ritmo dello scontro, limitandosi a ricorrere a tiratori scelti o tentando di attaccare le zone più esposte. Gli scontri si protrassero sino alle 09:30, quando il Tenente Ramon Laine innalzò bandiera bianca e offrì una resa onorevole e un salvacondotto ai Legionari. Il Capitano Danjou mandò al diavolo il messicano e ripresero le ostilità, ma dopo due ore caddero sotto il tiro dei tiratori scelti altri dodici eroici Legionari, lo stesso Capitano Danjou venne colpito alla gola da una pallottola, il Sergente Vilain diventato Tenente sul campo raccolse la spada del suo comandante e assunse il comando dei 32 uomini superstiti.
A mezzogiorno visti i falliti attacchi il comando Messicano mando mille Fanti accompagnati da squilli di trombe e rulli di tamburi per aiutare la cavalleria. Alle 14:00 la Fanteria Messicana lancio un nuovo attacco alla fattoria il Tenente Vilain venne colpito alla testa da una pallottola e morì sul colpo. Il Sergente Maudet assunse il comando, l’attacco venne nuovamente respinto, ma erano rimasti in vita solamente 5 Legionari. Fino alle 17.00 non venne sferrato nessun altro attacco, oramai era chiaro che i messicani aspettavano che la fame e la stanchezza facessero il loro corso, a quel punto Maudet consultatosi con il resto dei legionari superstiti decise di attaccare, i cinque Legionari spararono gli ultimi colpi, poi innestate le baionette balzarono fuori dalla fattoria e caricarono i messicani, i superstiti tentarono l’ultimo disperato attacco sperando di trovare una via di uscita, ma vennero circondati dai soldati messicani e dalle loro baionette.
Ma quando ormai sembrava che per i Legionari fosse arrivata la loro fine, un brusco movimento della sciabola di un ufficiale messicano ordinò ai suoi soldati di allontanare le baionette dai corpi dei militari superstiti. L’Ufficiale che ordinò di risparmiare i Legionari era Il Colonnello Cambas che dopo aver accettato la resa degli ultimi soldati Francesi li scortò sino a un luogo sicuro, qui pronunciò la storica frase:"Non son hombres, son demonios" e li lasciò liberi.

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Nel quadro è rappresentato il Sacrificio a Camerone dei Legionari del Cap. Danjou


I legionari quel giorno avevano perduto 59 soldati ma erano riusciti ad impegnare un intero Battaglione di Cavalleria Messicana e circa mille Fanti, vanificando così il piano messicano di attaccare il convoglio di salmeria francese, inoltre negli scontri i Messicani persero 300 soldati.
Da allora la Legione ogni 30Aprile festeggia la ricorrenza della Battaglia di Camerone.
Dopo Camerone molte altre battaglie videro impegnata la Legione Straniera in Messico, fu solo nel 1867 che il paese sudamericano venne definitivamente abbandonato dai francesi dopo sanguinose perdite di vite di soldati francesi. Il ritorno in patria per i superstiti fu cupo e triste, la Francia non festeggiò come d’abitudine il rientro delle truppe dal fronte e li abbandonò.
Dei 2000 Uomini partiti da Orano per il Messico solamente 150 rientrarono, ma questa non sarebbe stata l’ultima sanguinosa guerra che la Legione avrebbe combattuto, la Legione avrebbe versato altro sangue in diversi altri posti nel mondo, dove il dovere chiamava, dal mantenimento delle colonie Francesi in Indocina, Algeria, Marocco, impegnata nella costruzione di strade, fortificazioni, scuole e mercati. La Legione contribuì in modo determinante a rendere le colonie vivibili, giocando un ruolo di primo piano in un grande programma di lavori pubblici: agricoltura, strade e linee ferroviarie, ponti, miniere e perfino scavi archeologici.

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L'esperienza Messicana diete l'impulso a modificare le Uniformi utilizzate in Algeria e in altre parti delle Colonie.

Il 2 agosto 1914 l'esercito francese fu mobilitato al completo: la 1^ Guerra Mondiale era stata dichiarata. Ben presto, molti stranieri residenti in Francia sentirono il richiamo della Patria adottiva, e si arruolarono più di cinquanta nazionalità diverse nei ranghi, tra cui 2.500 Italiani.
Questi volontari furono in un primo momento raggruppati in campi di addestramento attorno a Parigi, per poi essere in parte aggregati ai Legionari rimpatriati dall'Algeria e dal Marocco. Quattro reggimenti furono costituiti in questo modo nel settembre 1914, tali Reggimenti pagheranno un prezzo altissimo alla fine della guerra, un conto da macellaio, 139 Ufficiali morti, 349 Sottufficiali 3.600 Soldati.

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Uniformi Francesi utilizzate nella 1^Guerra Mondiale e usate anche dalla Legione, la Legione però sostituì le insegne da colletto della Normale Fanteria con quelle proprie.


Nel 1940 allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, esattamente come era accaduto nel 1914, molti residenti stranieri in Francia, soprattutto lavoratori clandestini si arruolarono nella Legione Straniera con il miraggio della cittadinanza francese una volta conclusasi la guerra. I volontari furono raggruppati in tre Reggimenti di Marcia comandati da Ufficiali Riservisti di nazionalità Francese. Questi Reggimenti furono mandati tutti in prima linea l’11 Giugno del 1940 venendo tutte travolte dalle Armate corazzate Tedesche, nella prima settimana di guerra vennero fatti 700 prigionieri Legionari dai Tedeschi a Verdun, solo 500 Legionari su Tre Reggimenti riuscirono a sfuggire all’accerchiamento delle Truppe Tedesche e vennero messe in salvo dalla Marina Inglese la quale li traghettò in Algeria nella base di Orano dopo uno scalo tecnico a Liverpool.
In Nord Africa i Legionari scampati alle truppe Tedesche vennero nuovamente riorganizzate in due Battaglioni di Fanteria Comandati dal Generale de Gaulle al fianco delle Armate Inglesi.
I Legionari ora riequipaggiati dagli Inglesi passarono al contrattacco nelle sabbie del deserto Libico contro l’Afrika Korps Tedesca e gli Italiani nel 1942, nel deserto la legione si trovava nel suo habitat naturale fermando a Bir Hakeim le forze dell’Asse per 8 giorni, fu il primo scontro tra forze dell’Asse e forze della Francia Libera. Questi 8 giorni di combattimento rallentarono l’offensiva di Rommel e permisero agli Inglesi provenienti dall’Egitto di organizzare una valida linea di difesa ad El Alamein.

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Uniforme francese utilizzata durante i primi tempi della Seconda Guerra Mondiale, si noti la similitudine con quella adottata nel 1914, l'Esercito Francese pagherà a caro prezzo il non aver ammodernato il proprio esercito, fermo a una concezione di 20anni indietro.


Dopo la Sconfitta delle forze dell’Asse in Africa la Legion Etrangere riequipaggiata dagli Americani nel 1944 si imbarcò nella campagna d’Italia a sbarco Alleato già avvenuto, nel mese di Maggio del 1944 i Legionari vennero impegnati nella valle del Liri per liberare la strada che portava a Roma, successivamente i Legionari vennero utilizzati per liberare la Toscana.

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Truppe francesi in partenza per il fronte nel 1940

Ma la vera prova per la Legione ancora doveva arrivare, il 16 Agosto del 1944 una Brigata della Legione straniera sbarcava a Cavallaire nel sud della Francia occupata, in poche ore di combattimento i Legionari fecero più di trecento prigionieri Tedeschi liberando anche Tolone dalla Wehrmacht. Nei mesi successivi i Fanti della Legione insieme a un Nuovo Reggimento di cavalleria sempre della legione, voluto dal Gen. De Gaulle ed equipaggiato con mezzi corazzati Americani, intrapresero una corsa disperata verso il Nord della Francia dove gli Anglo-americani avevano costituito una testa di ponte a Cannes dopo lo sbarco in Normandia, i Reparti della Legione conclusero la Guerra fermandosi in Alsazia dopo aver completato la missione affidata loro dal Generale De Gaulle, Liberare la Francia occupata, ma un’altra Guerra attendeva i legionari in una terra lontana l’INDOCINA.

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Truppe Francesi equipaggiate con materiale USA in Italia nel 1943, si noti l'impossibilità di distinguere la nazionalità, in alcuni casi a qualche Reparto veniva consentito di cucirsi la bandiera Nazionale Francese sul braccio Destro


Dal 1858 la Francia aveva spostato i suoi interessi coloniali verso la Cocincina una regione del Sud-Est Asiatico (comprendente l’attuale Vietnam e Cambogia), e con il pretesto di difendere delle Missioni Gesuite nella regione da attacchi di Pirati, Parigi cominciò a mandare dei piccoli contingenti di Fucilieri di Marina Francese, sostituiti successivamente dai Legionari.
Con questo piccolo pretesto la Francia comincio una strisciante penetrazione coloniale nella zona mettendo praticamente fine a qualsiasi tipo di autonomia locale, imponendo tra il 1858 ed il 1883 un dominio diretto, pur lasciando formalmente sul trono della Cocincina la dinastia locale (istaurando un regime di protettorato, mai tollerato dalle autorità locali).
Durante la seconda guerra mondiale il Vietnam fu invaso dall'Impero Giapponese, che costituì l'Impero del Vietnam. L'unica forza politica interna al paese in grado di contrastare l'occupazione Giapponese fu quella guidata dal leader comunista-nazionalista Ho Chi Minh, il quale, alla fine della guerra, proclamò l'indipendenza del paese e dichiarò nullo il trattato di protettorato siglato nel 1883 con la Francia. La Francia intervenne militarmente nel tentativo di ristabilire il suo controllo sul paese. Nel 1946, Vo Nguyen, detto Giap, comandante supremo dei Vietminh (ossia il Fronte per l'indipendenza del Vietnam) aveva preso a concentrare le sue truppe sulle montagne del nord-est del Tonchino. Allo scoppio del vero e proprio conflitto con la Francia, nel 1950, si ebbero le vittorie del Gen. Giap a Cao Bang e a Lang So, e successivamente la caduta di Dong Khè, inutilmente quanto coraggiosamente difesa dai paracadutisti francesi, che ebbero seimila morti. Finalmente la Francia si accorse di trovarsi di fronte non tanto un capo guerrigliero, quanto un autentico e grande Generale. Inoltre dalla Cina di Mao cominciavano ad affluire, senza sosta, aiuti di ogni genere ai Vietminh: armi, rifornimenti, istruttori e volontari.

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Combattenti Vietmih, questa milizia era una via di mezzo tra guerriglieri e soldati regolari.


Ora il generale Giap disponeva di formazioni regolari: sessanta battaglioni che formavano cinque divisioni armate di mortai pesanti, cannoni anticarro, mitragliatrici e armi leggere. Alla vigilia della battaglia di Dien Bien-Phu, Giap avrà a sua disposizione un totale di 125 mila soldati regolari contro i 189 mila uomini della Francia, tra militari della Legione Straniera, nordafricani e vietnamiti inquadrati nei Reparti francesi e aerei dell’aviazione di marina.
Nel maggio del 1953 il comandante supremo d'Indocina il generale francese Henry Navarre viene avvisato dai Servizi Segreti che il Gen. Giap vuole invadere il Vietnam del Sud dal Laos. Navarre quindi, per prima cosa, escogita un piano per tagliare le comunicazioni del nemico tra il Laos e il Tonchino e allontanare la lotta da Hanoi, da Hue, da Haipong le maggiori città di interesse economico dell’Indocina. Il Generale Francese Scelse la zona dove concentrare una forza tale da tenere in scacco le unità del Vietminh in un settore per esse, in quel momento, fondamentale, un territorio senza strade, dove i Francesi con l’ausilio dell’Aviazione possano avere più mobilità del nemico cioè nel nord del Tonchino, a cavallo tra le frontiere del Vietnam e Laos. L'idea del Generale Navarre era di piantare una spina nel cuore del nemico, in grado di tenerlo impegnato e nello stesso tempo di chiudergli la via laotiana. Per questo motivo egli fece fortificare una località chiamata Dien Bien Phu.
Dien Bien Phu era un villaggio al centro di una pianura lunga una decina di chilometri e larga sei, con qualche modesta altura; al centro di essa scorre il fiume Nam, largo circa cinquanta metri. Dien Bien Phu divenne una base aeroterrestre, rifornita da un ponte aereo che la collegava con Hano.
Il 21 novembre 1953, alle 10 di mattina, quattromila paracadutisti francesi, agli ordini del colonnello Bigeard, vennero lanciati su Dien Bien Phu. Sulla spianata intorno al villaggio sostavano poche decine di soldati del Vietminh che alla vista della massa di nemici che piovevano dal cielo, fuggirono. I francesi cominciarono subito il lavoro per riattivare il campo di atterraggio, si aprirono le casse di armi e munizioni, si attrezzò il villaggio a difesa. Dal giorno dopo cominciarono ad arrivare gli aerei da trasporto Dakota (per l’epoca i più grandi aerei da trasporto al mondo) con i rifornimenti. Scaricavano cannoni, scavatrici, bulldozer, attrezzature ospedaliere, apparecchi per il collegamento radio, munizioni, viveri, Tende. Ora era necessari fortificare immediatamente il territorio con i reparti del genio. I paracadutisti che si erano impadroniti di Dien Bien Phu vennero sostituiti da truppe della Legione Straniera. A prendere il comando del campo trincerato arrivò il colonnello Christian de Castries. Egli si applicò subito a fortificare sette capisaldi, ognuno su colline alte pochi metri, e a questi diede dei nomi di donne (la leggenda vuole che fossero le sue amanti). Così il caposaldo più a nord si chiamò Gabrielle, quello nell'ansa del fiume Nam Beatrice, quindi Huguette e Dominique. Dietro la pista d'atterraggio Claudine e Eliane, e infine, più a sud, distante quattro chilometri dal centro, Isabelle, dove era concentrata l'artiglieria pesante. A lavori conclusi, Dien Bien Phu era presidiata da cinquemila uomini, ne sarebbero occorsi di più, per difendere un territorio di quarantacinquemila chilometri quadrati, ma per varie vicende le truppe di Dien Bien Phu non riuscirono mai a superare questo numero.

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Il Colonello Castries (a centro con la Bustina nera) a rapporto con altri Ufficiali della Legione a Dien Bien Phu


Purtroppo i piani del Gen. Navarre erano destinati al fallimento, perché il suo antagonista Vietnamita il Gen. Giap con i suoi genieri erano riusciti a creare un miracolo, costruire di notte, quando l’aviazione Francese non poteva localizzare il nemico, una strada in terra battuta in piena Giugla Laotiana fino al confine con la Cina larga sufficientemente per far transitare degli autocarri, stretta al punto giusto che gli arbusti degli alberi tropicali celassero il sentiero dall’alto (pista che successivamente sarà ribattezzata strada di Ho Chi Minh, poi riutilizzata dai Vietcong contro gli USA). Il Gen. Giap grazie a questa strada porterà intorno a Dien Bien Phu alla metà di febbraio del 1954 il più grosso esercito che il Vietminh avesse mai avuto (la cifra esatta dei combattenti Vietminh non si saprà mai), rifornito quotidianamente da colonne di autocarri provenienti dalla Cina.

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Il Generale Vietnamita Giap, egli guidò vittoriosamente i Vietminh a Dien Bien Phu, e anni dopo condusse l'esercito Nord Vietnamita fino alla caduta di Saigon.

L'attacco di Giap a Dien Bien Phu cominciò il 13 marzo 1954. I soldati Vietminh sembravano balzar fuori dalle viscere della terra. In realtà essi lavorarono ogni notte, da mesi, a scavare gallerie di avvicinamento ai bunker di de Castries, per evitare di avanzare allo scoperto e per cogliere il nemico di sorpresa. Chilometri e chilometri di gallerie sotterranee portarono queste "talpe" Vietnamite a pochi metri dai Bunker Francesi. Il primo caposaldo a cadere fu Beatrice. Un mese prima il comandante dell'artiglieria di Dien Bien Phu, colonnello Piroth, aveva assicurato a de Castries che avrebbe spazzato via qualsiasi cannone dei Viet. Poco dopo la mezzanotte del 13 marzo anche Gabrielle era caduta, nonostante i francesi si battessero con grande coraggio e determinazione. I combattimenti erano violenti e brevi. I Vietminh puntavano principalmente alla pista di atterraggio. Sapevano che, quando l'avessero presa, Dien Bien Phu sarebbe stata tagliata fuori dai rifornimenti e i Legionari avrebbero avuto le ore contate.

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Una postazione di Artiglieria a Dien Bien Phu

Nelle due settimane successive dopo la presa della Pista di atterraggio i Vietminh riuscirono a impadronirsi anche di Huguette e Dominique. Ormai ai francesi scarseggiavano le munizioni, scarseggiavano i viveri. Dei cinquemila uomini della guarnigione, soltanto tremila erano ancora in condizione di combattere. Il generale Giap ordinò l'ultimo assalto alle ore 17 di giovedì 6 maggio 1954. I francesi erano ristretti in un'area di due chilometri e i Vietminh stavano a una distanza di cinquecento metri. All'alba del 7 maggio anche Claudine cadde, nonostante l'accanita resistenza dei Legionari che si difendevano metro dopo metro. Alle 17.30 sopraggiunse la fine della resistenza. Non era possibile continuare. Il colonnello de Castries, promosso generale durante l'assedio da Parigi, uscì dal suo bunker e si consegnò al nemico. Da quel momento era un prigioniero di guerra. La resistenza era durata esattamente cinquantasei giorni, sul campo rimanevano quattromila Legionari morti.
La Legione aveva perso un’altra Battaglia, la Francia una’altra Guerra, nell'aprile del 1955 la Francia ritirò le truppe dall'Indocina.

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Dalla fotografia traspira dal volto di questo Legionario tutta la durezza della Guerra in Indocina, la Guida Vietnamita è armato di un Fucile Mitragliatore MAT-49


La Storia di Dien Bien Phu merità una trattazione a parte, ma visto che sono stato già troppo prolisso nel raccontarvi la storia della Legione mi sono limitato a un sunto della vicenda.
La fine dell’amministrazione coloniale Francese, fu il periodo più cupo che la Legion Etrangere potesse attraversare. Alcuni Politici a Parigi cominciarono a dubitare su “la raison d’etre” della Legione, la quale oramai veniva vista come un passato da dimenticare, una vecchia istituzione che oramai non aveva più posto nella Francia moderna, e i tentativi di scogliere la Legione non tardarono.
Quando le ultime caserme Francesi in territorio Coloniale vennero chiuse, gran parte delle unità della Legione vennero sciolte o ridotte come organici, ma essa continuò a sopravvivere anche se ridotta, fornendo alla Francia un valido servizio ancora nei possedimenti oltreoceano, Guyana dove è impegnata nella sicurezza del Centro Spaziale Europeo, nella sicurezza delle centrali Atomiche del territorio Francese, nelle basi sperimentali francesi per test atomici nelle Antille, e nella base Navale Francese di Gibuti la legione garantisce la sicurezza del perimetro della base.

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Questa foto mostra il volto della Nuova Legione

Inoltre l’intervento sotto mandato ONU o NATO nei diversi conflitti Regionali, Ciad,Bosnia, Libano, Guerre del Golfo, Afghanistan, ha messo sotto una nuova luce la Legione, acquisendo nuovo prestigio in ambito nazionale e internazionale, inoltre il reclutamento solo su forma volontario che caratterizza la Legione dal 1831 e cui altri eserciti europei si stanno indirizzando rende questo corpo di volontari ancora attuale.
Attualmente, lasciata la base storica in Algeria di Sidi-bel-Abbes, la Legione ha trovato Casa dal 1962 a Marsiglia presso la Caserma Viennot (ma non è l’unica caserma della Legione) nella quale vengono svolti compiti di amministrazione e Reclutamento. La disoccupazione di massa le instabilità politiche degli ultimi 20 anni hanno creato le condizioni ideali per la Legione per un flusso costante di reclute, ma i budget limitati e le dimensioni imposte alla Legione non più di 9.000 soldati hanno reso il reclutamento ancora più selettivo e severo di quando non lo fosse stato in passato, comunque la definizione di covo di delinquenti e di disgraziati utili come carne da cannone per le colonie è dura a tramontare, ancora oggi il contratto che le reclute firmano con la Legione è di 5anni, con la possibilità di cambiare identità per ricominciare una nuova vita, secondo la Legione 5anni di Servizio (duro) sono sufficienti per espiare qualsiasi colpa, inoltre le autorità Francesi ritengono che un soldato della Legione che abbia portato a termine il proprio Servizio in maniera impeccabile abbia diritto se lo richiede alla cittadinanza Francese.

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Legionari in Parata

Mi scuso per l’essere stato troppo prolisso, ma un argomento come la Legione Straniera non può essere liquidato in poche righe, ho cercato comunque di essere il più sintetico possibile, altrimenti ogni singolo avvenimento storico della Legione meriterebbe un approfondimento maggiore, nel mio racconto ho riversato tutti i cinque libri letti sull’argomento e qualcosa scopiazzata dalla rete, soprattutto per le immagini, ringrazio tutti coloro che sono riusciti a finire di leggere questo mio Topic.

Vi consiglio di ascoltare l'Inno della Legione Le Boudine

www.youtube.com/watch?v=qyoLv_HVFJE

Un bel Video sulla Legione... thumbup1
www.youtube.com/watch?v=faHZQXKPl08&feature=related

Edited by Cowboy President - 12/11/2013, 11:31
 
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Ermes33
view post Posted on 24/4/2011, 16:26




MARCIARE O MORIRE
 
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view post Posted on 25/4/2011, 09:08
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OTTIMO Simone, mi hai preceduto sul tempo ;) stavo pensando anche io ad un articolo sulla Legione Straniera . ^_^
 
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view post Posted on 16/5/2015, 20:57
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Commando-sf
view post Posted on 16/5/2015, 21:03




Istruttivo!!! Una bella lettura!!
 
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4 replies since 24/4/2011, 10:25   4766 views
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