WWII - LA 132^ DIVISIONE "ARIETE" AD EL ALAMEIN

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view post Posted on 30/7/2011, 11:02
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L'origine della divisione "Ariete" risale al 1937 quando, il 15 luglio, venne formata la 2^ Brigata Corazzata composta inizialmente dal solo 3° Reggimento Bersaglieri.
Nel novembre dell'anno successivo si uniscono l'8° Reggimento Bersaglieri ed il 32° Reggimento Fanteria Carrista.
Il 1 febbraio 1939 la Brigata viene innalzata al livello divisionale assumendo il nome definitivo di 132^ Divisione Corazzata "Ariete".

Carristi su di un carro medio M13/40
fotoariete5

La Divisione venne organizzata su schema ternario (ossia su tre reggimenti), infatti ne fanno parte l'8° Bersaglieri, il 32° Fanteria Carrista ed il 132° Artiglieria Corazzata.
Con tale inquadramento l'Ariete affrontò la seconda guerra mondiale, venendo subito dislocata sul fronte dell'Africa Settentrionale.
Qui incorporò, dal 1 settembre 1941, il 132° Reggimento Fanteria Carrista che va a sostituire il 32°.
Quest'ultimo reparto, severamente provato dagli eventi bellici, viene di lì a poco sciolto.

La sorte della Divisione segue, durante i combattimenti nel deserto, quella delle truppe dell'Asse fino all'epica e contemporaneamente tragica battaglia di El Alamein che l'Unità affronta composta dal IX° Battaglione Carri, dal X° Battaglione Carri (proveniente dal 133° rgt. ed assegnato al 132° il 21 aprile 1942 per sostituire il VII btg. carri distrutto in combattimento) e dal XIII° Battaglione Carri (assegnato al 132° nel luglio 1942 in sostituzione dell' VIII° Battaglione Carri anche'esso distrutto in combattimento).

Carri M13/40 e M14/41 all'assalto sotto il fuoco nemico
assalto1

Durante i primi giorni della Grande Battaglia l'Ariete rimane sostanzialmente intatta fino al mattino del 3 novembre 1942 quando, schierata a difesa delle truppe italo-tedesche, viene attaccata da soverchianti forze inglesi dotate di carri di costruzione americana M4 Sherman ed M3 Grant contro i quali ben poco possono le armi in dotazione ai carri italiani (ad esclusione dei semoventi M41 da 75/18 che con il loro proiettili ad "effetto pronto" sono in grado di contrastare con grandissima efficacia i carri nemici).

Semoventi M41 "Bassotto" in movimento
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Semoventi M41 all'assalto
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Dopo essere riusciti ad arrestare momentaneamente l'avanzata degli inglesi, i carri superstiti della Divisione contrattaccano fino al loro quasi totale annientamento.

Carri dell'Ariete sotto il fuoco
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Alle ore 15.30 di quel giorno viene inviato l'ultimo messaggio radio al comando del Feldmaresciallo Rommel.
Questo messaggio, qui riportato, resterà per sempre scolpito nei cuori dei Carristi italiani quale eterno simbolo del coraggio di questi Uomini:

"Carri armati nemici fatta irruzione a sud. Con ciò "Ariete" accerchiata. Trovasi circa cinque chilometri nordovest Bir el Abd.
CARRI "ARIETE" COMBATTONO!


Cippi commemorativi del sacrificio dell'Ariete ad El Alamein
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Il cimitero dei carristi
caduti



 
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view post Posted on 30/7/2011, 11:40
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Il carro che formava l'ossatura dell' dell'Ariete era l'M13/40 ( e le sue successive versioni M14/41 e M15/42
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Si trattava di un carro medio, del peso compreso tra le 13 e le 15 tonnellate, adatto ai compiti assegnatigli nei primi ani di guerra, ma divenuto inadeguato man mano che sul fronte giungevano i mezzi di produzione americana.

M13/40
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M14/41
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M15/42
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Dotato del cannone semiautomatico, estremamente preciso e con una buona cadenza di tiro, da 47/32 (sul M15/42 venne installata la versione migliorata da 47/40), questo non era più in grado di perforare le corazze dei carri pesanti nordamericani.
Inoltre, con il potenziamento dell'artiglieria anticarro inglese, la corazzatura divenne insufficiente.
Per ovviare a questo problema gli equipaggi erano soliti installare sacchi di sabbia sulla parte frontale del carro, anche se i comandi osteggiarono tale provvedimento, per quanto con scarsi risultati.

Carri M13/40 con la protezione aggiuntiva costituita da sacchi di sabbia
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Due carri italiani, un M14/41 ed un M13/40, distrutti in Africa durante i combattimenti. In entrambi i casi, a causa dell'esplosione del munizionamento interno, la torretta è stata catapultata via.
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view post Posted on 30/7/2011, 12:01
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Il semovente da 75/18 " Basotto" fu l’unico mezzo corazzato italiano in grado, per potenza di fuoco, di contrapporsi ai mezzi corazzati Anglo Americani.

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Tale mezzo venne progettato nel 1941 una volta riscontrati gli ottimi risultati ottenuti dagli Stug tedeschi e soprattutto per offrire alle truppe un mezzo che potesse, affiancato ai carri armati M, sopperire alla mancanza di potenza di fuoco di questi ultimi.
Il suo pezzo, un obice d’artiglieria da 75 millimetri, era in grado di produrre una cadenza di tiro rapida e precisa garantendo ottimi risultati nell’impiego controcarro.

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Equipaggiato da un freno di bocca era in grado di perforare le corazze di tutti i mezzi corazzati compreso lo Sherman ultimo e più efficace carro schierato in Africa Settentrionale dal nemico.
Se il punto di forza del mezzo risiedeva nel suo armamento i punti di assoluta debolezza erano i soliti riscontrabili anche nei carri armati M dal quale derivava: corazzatura debole, facile a creparsi una volta ricevuto il colpo, motore poco potente e facilità allo scingolamento.
Nel complesso un buon mezzo ma non sufficiente per garantire la superiorità corazzata contro il nemico.

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Ermes33
view post Posted on 20/9/2011, 20:47




MANCO' LA FORTUNA NON IL VALORE
 
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3 replies since 30/7/2011, 11:02   3304 views
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