Posts written by Cowboy President

view post Posted: 3/8/2014, 18:25 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
29062014 0120 sierra(local)

Ci muoviamo, quindi, seguendo nuovamente il sentiero e percorrendolo a ritroso. Anche questa volta dovremo passare nuovamente nei pressi dell’eliporto.
La cosa potrebbe essere rischiosa dato che i Narcos che lo presidiano potrebbero cercare di agganciarci ed intercettarci, cercheremo di passare inosservati non facendo rumore.

Arrivati nei pressi dell’eliporto ci abbassiamo e cerchiamo di passare inosservati ed in silenzio, niente da fare, i bastardi sorvegliano proprio il sentiero e sentiamo distintamente che danno l’allarme.

Come un sol uomo scattiamo velocemente in avanti per portarci al sicuro ed evitare inseguimenti. Riusciamo nel nostro intento e ci lasciamo questo pericolo alle spalle.

Ci muoviamo decisamente veloci lungo il sentiero seguendolo fino a che non va a morire nel lago.

Rapido punto mappa e ripartiamo costeggiando il lago così come pianificato. La marce non è agevolissima ma nemmeno impossibile.

Ad un certo punto iniziamo a risalire il crinale della collina e raggiungiamo il punto prefissato per l’agguato.

Commando prende posizione, sarà lui il tiratore che dovrà eliminare Carlos de la Vientra.

Cofano e Ghianda prendono posizione a valle della posizione di Commando per fermare l’auto condotta da Pablito ed interrogarlo , io, Gecko, Charlie, One Shot e Crack attaccheremo il campo delle guardie simultaneamente al fuoco di Commando per impedire che possano accorrere in aiuto del loro capo.

Commando e gli altri prendono subito posizione, ma mentre io e gli altri ci andiamo a mettere in posizione di attacco ecco che sentiamo il rumore dell’auto del boss

Cazzo Cazzo Cazzo siamo ancora troppo lontani … facciamo sfilare l’auto e balziamo subito sulla strada risalendola di corsa.

Io sono d’avanti al gruppo tallonato dagli altri …. non appena arrivo a tiro dei primi narcos apro il fuoco continuando a correre in avanti, gli altri fanno lo stesso e spazziamo letteralmente via i difensori.

Per radio mi giunge la comunicazione che Pasquale ha beccato il Boss e che Ghianda e Cofano hanno fatto la loro parte.

Perfetto, sul filo di lana ma tutto ok, obiettivo conseguito al 100%.
view post Posted: 2/8/2014, 18:27 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
29062014 0040 sierra(local)

Torniamo sul sentiero ad ovest di “Foxtrot” e ci muoviamo verso il punto di rendez vous con i nostri scout.

Si tratta però di rischiare passando di nuovo nei pressi dell’eliporto, potrebbero esserci degli altri narcos richiamati dallo scontro precedente.
Ci avviciniamo con cautela e poi, approfittando dell’ingaggio di un altro team, lo superiamo velocemente.

Totto Ok, possiamo recarci con relativa sicurezza al rendez vous con One Shot e Crack.

Ritrovati i nostri due impagabili scout dopo qualche centinaio di metri al punto di rendez vous prefissato facciamo un rapido punto della situazione.
Dovremo raggiungere il team “Last Tango” cui dovremo consegnare tutto il materiale e le informazioni recuperate nel corso della missione. Dai Seal di last tango otterremo le info per andare a beccare il boss Carlos de La Vientras, eliminarlo e contattare così Pablito ( il nostro agente DEA sotto copertura).

La zona sembra tranquilla e ,per la prima volta, ci decidiamo a percorrere una strada nel tentativo di recuperare un po’ del tempo perso su “Foxtrot”.
Giunti nei pressi del punto predisposto per il link con “last Tango” ci mettiamo in contatto con i Seal. Riceviamo la luce verde per l’avvicinamento ma ci comunicano di essere sotto forte attacco e ci chiedono aiuto.

Ci dirigiamo verso i rumori dello scontro disposti in ordine aperto e pronti a far fuoco. I Seal sono sotto ingaggio ma in pochi minuti eliminiamo la minaccia.
Il team leader dei Seal ci comunica di aver perso un uomo, catturato dai Narcos, sarà nostro compito cercare di salvarlo, purtroppo non è in grado di darci indicazioni sulla eventuale posizione dell’operatore catturato. Consegniamo il materiale recuperato nel corso della missione e riceviamo le informazioni per proseguire.

Ci allontaniamo dal punto dello scontro e ci fermiamo un attimo per fare il punto della situazione ed esaminare le informazioni ricevute per proseguire la missione.

Ci viene comunicato che Carlos de La Vientras si sposterà ad un determinato orario per raggiungere l’eliporto accompagnato solo da Pablito, purtroppo l’unico punto dove sarà possibile tendere un agguato in sicurezza per noi è però relativamente vicino al campo dove De la Vientras è alloggiato, pertanto al rumore degli spari i suoi uomini potrebbero intervenire. Ci viene pertanto chiesto di compiere un’azione coordinata agendo contemporaneamente su tre fronti.

Sarà necessario effettuare un tiro di precisione, bloccare l’auto condotta da Pablito e eliminare le guardie di De la Vinetras, tutto nello stesso momento .

Niente di irrealizzabile.
Però dobbiamo fare in fretta, abbiamo una finestra temporale ben determinata in cui realizzare l’ìobiettivo che si trova a quasi un paio di chilometri dalla nostra posizione.

Con Gecko e Crack stabiliamo di ripercorrere a ritroso il sentiero già percorso che, ora come ora, presenta l’unico rischio di passare troppo vicino all’eliporto ma anche il vantaggio di consentirci una marcia relativamente veloce e sicura, almeno fino al lago, dopo di che, stando alle mappe, dovremo costeggiare il lago stesso muovendoci nella vegetazione rada ( per fortuna) posta sulla riva.
view post Posted: 31/7/2014, 17:45 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
29062014 0005 sierra(local)

Siamo fermi ed occultati da una buona mezz’ora in attesa della comunicazione da parte di One Shot e Crack del canale radio dell’OBJ, iniziamo ad essere veramente preoccupati
.
Nell’ultimo rapporto radio Crack riferiva di una forte presenza di contro interdizione nei pressi del cartello poi più nulla ….

Finalmente ecco gracchiare la radio … è Crack che ci comunica il canale radio. Purtroppo Antonio ci dice che non è possibile effettuare la manovra di attacco come pianificato dato che la contro persiste stabilmente sulla strada ad est dell’obiettivo e li beccherebbe sicuramente se cercassero di arrivare da est.

A questo punto dico ai nostri due scout di rientrare e ricongiungersi al gruppo. L’attacco ad Hotel mi ha convinto del fatto che è abbastanza rischioso attaccare sotto organico un obiettivo, non si può mai sapere cosa andremo ad incontrare.

Crack mi dà il ricevuto e noi gli diamo la nostra posizione, “Foxtrot” dovrà attendere ancora.

Purtroppo dopo un altro quarto d’ora Crack si mette nuovamente in contatto comunicando che la contro è decisamente attiva e gli sta dando la caccia dato che non riescono a muoversi senza fare rumore nella boscaglia, pertanto si sganceranno e si recheranno presso un punto di rendez vous onde evitare altri rischi.

Maledizione! Questa non ci voleva dovremo, alla fine, attaccare Foxtrot in sei operatori, quello che mi brucia è anche il fatto del tempo perso inutilmente, peccato.

Ci muoviamo subito, Commando si mette in contatto con il comando e chiede la finestra di ingaggio, ci mettono in stand by per una decina di minuti e noi ne approfittiamo per avvicinarci silenziosamente.

Con un certo sconcerto ci rendiamo conto che le coordinate dell’OBJ non coincidono con la sua effettiva posizione, l’obiettivo risulta essere infatti circa un 150 metri a nord est rispetto alla coordinata fornitaci.
In ogni caso iniziamo ad avvicinarci.

Commando chiama nuovamente il comando, ci accordano la luce verde ma, quando ormai abbiamo iniziato a muoverci per attaccare veniamo nuovamente bloccati dal comando.
Un altro team ha attaccato fuori finestra, sentiamo infatti i rumori dello scontro, e quindi noi veniamo nuovamente fermati.

L’attesa si protrae per quasi una decina di minuti prima che noi veniamo nuovamente autorizzati all’attacco.

Il nostro attacco è decisamente violento e determinato e siamo anche avvantaggiati dal fatto che arriviamo praticamente da una direzione inattesa e tutti i difensori sono orientati dall’altra parte.
Lo scontro non dura nemmeno un paio di minuti.
Eliminiamo i difensori e penetriamo nel deposito facendo incetta del materiale trovato (delle pillole) e facendo le foto a tutto quello che vediamo.

Uscendo dal deposito vedo ( in verità li avevo visti già mentre stavamo attaccando) gli operatori della contro interdizione fermi sulla strada che costeggia il deposito a nemmeno un centinaio di metri dall’obj .

Poco male, alla fin fine siamo riusciti ad evitarli ma, purtroppo, rimpiangeremo amaramente il tempo perso su questo obiettivo.
view post Posted: 31/7/2014, 17:07 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
28062014 2210 sierra(local)

Siamo ormai nelle vicinanze dell’eliporto (callsign “Hotel”).

Vediamo con chiarezza sciabolare le torce dei narcos a guardia del campo di volo e le luci della struttura.

Comunichiamo al comando di essere in posizione, ci viene accordata la luce verde per effettuare l’azione diretta. Detto fatto, ci dividiamo in coppie e ci muoviamo in attacco.

Purtroppo, dalla nostra posizione siamo costretti ad attraversare un canale di scolo relativamente profondo ma , purtroppo, delimitato da cespugli secchi ed erba alta che è impossibile attraversare silenziosamente.
Di fatto i difensori hanno tutto il tempo per apprestarci ad accoglierci gettandosi a terra ed occultandosi tra gli sterpi badando bene a non rivelare le loro posizioni non accendendo affatto le loro torce, di fatto siamo costretti a cercarli uno per uno quasi rastrellando l’eliporto.
Lo scontro si protrae qualche minuto in più e, per la prima volta, accusiamo diverse perdite.
Io mi muovo con Crack sul mio fianco sinistro, quando un difensore fa fuoco colpendolo ma svelando la sua posizione, faccio fuoco colpendolo a mia volta ma non riuscendo ad evitare il suo fuoco.

Uno ad uno i narcos vengono eliminati, anche l’ultimo che, nonostante si fosse letteralmente nascosto e non facesse fuoco per non scoprirsi, alla fin fine si tradisce e viene fatto segno dei colpi di tutti e quattro i nostri operatori ancora in gioco.

I ragazzi provvedono a minare la pista con la mina dataci in dotazione sistemando correttamente l’ordigno e i cavi ad inciampo relativi. Ok anche questo obiettivo è acquisito al 100%.

Bene sono ormai le 2305 e ci è rimasto solo “Foxtrot” da attaccare.

Sembra una cosa semplice, la posizione dell’obiettivo è a soli 300 metri da dove ci troviamo mentre il cartello per la chiamata della finestra di ingaggio è a soli 170 metri.

Mando One Shot e Crack ad acquisire il cartello mentre il resto del team ripercorrerà a ritroso il sentiero che ci ha portati ad “Hotel” . I nostri acquisiranno il canale radio e, all’apertura della finestra, attaccheremo da due direzioni, gli scout provenendo da est e noi arrivando da ovest.

Il piano non fa una piega se non che Mr.Murphy decide che è giunto il momento di ricordarci che lui è sempre vigile.

Mentre il grosso del team non incontra alcuna difficoltà a raggiungere la sua posizione di inizio attacco i nostri scout invece si trovano di fronte ad una intricatissima vegetazione, tra l’altro costellata da alberi caduti che li rallenta in maniera incredibile. In ogni caso, quando sono giunti a pochi metri del cartello ecco materializzarsi una pattuglia di Narcos, veri cacciatori di teste.

Il cartello, infatti, cade proprio al limitare della strada che passa ad est di “Foxtrot” e questi tizi si sono posizionati bellamente tra il cartello e l’obiettivo con il risultato di fare una vera e propria carneficina dei team che vanno ad acquisire il cartello per poi chiederla finestra di ingaggio per l’obiettivo.

Fortunatamente il sangue freddo e l’esperienza non mancano ai nostri ragazzi che riescono a farsi sfilare la contro per ben due volte a nemmeno un paio di metri dalla loro posizione.
view post Posted: 31/7/2014, 16:45 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
28062014 2150 sierra(local)

Faccio un rapido calcolo mentale, ormai ci sono rimasti solo due obiettivi noti di quelli indicati nell’OPORD, l’eliporto da minare ( nostro callsign “Hotel”) e un altro deposito ( callsign “Foxtrot”) dopo di che potremo dirigerci ad incontrare il team “Last Tango” composto da Navy Seals cui dovremo consegnare tutto il materiale recuperato durante la nostra azione .
Le coordinate della posizione dei Navy Seals ci sono state fornite al briefing dal comando unitamente all’avviso che i nostri ragazzi si trovano in una zona poco sicura e che potrebbero anche aver bisogno di una mano.

Intanto ci muoviamo per portarci verso “Hotel”.

Siamo costretti ad un movimento esasperatamente lento per uscire dalla boscaglia dove eravamo appostati in attesa di compiere la nostra azione su “Golf”.

Infatti il terreno, oltre ad essere in discesa, è costellato di fossi e di alberi caduti che lo rendono decisamente pericoloso.
Ci affidiamo al NVG di Crack che apre la strada mentre tutti quanti lo seguiamo in fila indiana tenendo la mano sulla spalla del compagno che ci precede e passando la voce ad ogni ostacolo che incontriamo sul nostro cammino.

Questo esasperante movimento va avanti per circa una ventina buona di minuti fino a che non usciamo in campo aperto più o meno all’altezza di “Echo” che superiamo dirigendoci velocemente alla volta di “Hotel” costeggiando il lago e seguendo un sentiero che non sembra essere battuto da nessuno.
view post Posted: 30/7/2014, 09:59 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
28062014 2100 sierra(local)
Arriva l’ora fatidica per effettuare l’azione su Golf. Commando e Cofano hanno già preso posizione a circa 110 metri dall’OBJ.
Crack e One shot sono posizionati dove deve cadere il cartello indicante il canale radio per la richiesta della finestra.
Io, Gecko, Ghianda e Charlie siamo appostati al limitare della boscaglia a circa 150 metri dall’edificio . pronti ad intervenire solo che……… all’edificio non c’è ancora nessuno, come anche NON c’è il fottuto cartello.

Inizio a preoccuparmi, sto per chiamare il comando ( sono ormai le 2110) quando ecco arrivare un mezzo, ne scendono tre individui che vanno a posizionare il cartello ( quasi mi calpestano One Shot) e poi si dirigono verso l’edificio. One Shot comunica immediatamente il canale radio. Cofano fa la richiesta della finestra, gli rispondono al terzo tentativo e lo mettono in stand By per 5 minuti ( cazzo cazzo cazzo vuoi vedere che andiamo fuori finestra per colpa di questi che non sono arrivati in tempo sull’OBJ? ).

Fimalmente viene dato il via libera.
Tratteniamo il fiato a sentire le indicazioni di Cofano a Commando che con cautela ma abbastanza velocemente, riesce a penetrare nell’edificio, a posizionare la microspia nel telefono del pilota ed a raggiungere la zona sicura al di fuori della portata dell’OBJ. Mission accomplished.

Commando e Cofano, seguendo i flash IR di Gecko, si ricongiungono al resto del team, Commando mi consegna delle info ricevute dall'arbitro.
Perfetto, fin’ora tutto liscio, una missione da manuale.
Ci ricompattiamo e partiamo decisamente alla volta di Foxtrot.
view post Posted: 30/7/2014, 09:36 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
28062014 1810 sierra(local)

Raggiungiamo un punto sopra elevato per controllare la situazione della casa del pilota ( da noi rinominata “Golf”).
L’edificio ci appare deserto, nessuna presenza ostile.
Restiamo un po’ a controllare eventuali passaggi di pattuglie di narcos…nulla, la zona sembra sicura.

Decidiamo di muoverci e di andare a prendere posizione.
Le nostre regole di ingaggio prevedono che, nella malaugurata ipotesi non riuscissimo a posizionare la microspia in occultamento, potremo comunque acquisire l’obiettivo eliminando le guardie e costringendo il pilota a parlare.
Pertanto, contrariamente a quanti pianificato alla base, tutto i team resterà nei pressi dell’obiettivo per dare eventuale manforte alla coppia Commando e Cofano nell’eventualità vengano scoperti.
La cosa risulta fattibile dato che siamo in netto anticipo sui tempi previsti in fase di pianificazione.

Raggiungiamo la boscaglia dove allestiremo il nostro POA e, considerando il tempo ancora a disposizione prima del’apertura della finestre per compiere l’azione su Golf, decidiamo di andare ad acquisire gli OBJ più vicini presenti in quella sezione di A.O. pertanto, velocemente, ci dirigiamo su di un altro deposito relativamente poco distante da noi ribattezzato "Delta".

Raggiungiamo Delta e lo attacchiamo senza esitare.
Lo scontro dura un paio di minuti.
Rileviamo che Delta è un deposito di stupefacenti, provvediamo prelevare un panetto di droga ed a fare le foto del caso.
Dopo di che dividiamo il team.
I nostri scout One Shot e Crack si dirigeranno alla volta dell’OBJ "Echo" per acquisirlo mentre il resto del team tornerà indietro a posizionarsi nella boscaglia davanti a "Golf".

Raggiungiamo nuovamente il nostro POA e ci apprestiamo ad attendere l’orario obbligato per acquisire "Golf".

Intanto arriva la comunicazione di One Shot.

I nostri due ragazzi hanno regolarmente acquisito Echo e ci comunicano la presenza di un gruppo di narcos che si muove lungo la strada asfaltata ad est dell’eliporto ( nostro callsign "Hotel").

One Shot comunica che probabilmente riusciremmo a evitare i narcos ed ad attaccare l’ultimo deposito ( callsign “Foxtrot”) prima dell’apertura della finestra su "Golf".

La cosa appare allettante, faccio un rapido calcolo dei tempi, sono ormai le 1910 circa, mancano circa due ore all’apertura della finestra su "Golf".

"Foxtrot" dista circa 800 metri dalla nostra posizione, considerando il giro per evitare la contro ed il tempo per attaccare l’OBJ e tornare indietro il tempo mi sembra estremamente “giusto”. Ma il minimo imprevisto potrebbe portarci a saltare la finestra su "Golf" e, dato che è opportuno che tutto il team sia pronto per Golf, non me la sento di lasciare in attesa solo Commando e Cofano con il rischio che se qualcosa va storto possa saltarci un OBJ che dà sicuramente indizi per proseguire la missione.

Pertanto dò disposizioni a One Shot e Crack di rientrare al POA e ricongiungersi al resto del team.
One Shot, pur ribadendo che l’attacco a Foxtrot sia fattibile, mi dà il ricevuto e dopo circa una mezz’oretta i nostri due validissimi operatori si ricongiungono al resto del team.

Edited by Cowboy President - 31/7/2014, 17:43
view post Posted: 29/7/2014, 18:21 DEBRIEFING OPERATION "WHITE GLOVES" - Debriefing
Gli “slimer” ( ovvero gli addetti ai servizi di intelligence ) sono riusciti a rintracciare uno degli elementi più ricercati dall’autorità internazionale, ovvero l’industriale e scienziato Hans Bauer.

Con l’ Operazione “Black Forest” , era stato eliminato il noto trafficante d’armi Mills ma il suo complice ed alleato Hans Bauer era riuscito a sfuggire alla cattura/eliminazione.

Bauer è uno scienziato nonché massone e cofondatore del movimento neonazista della “Doppia barra” di cui faceva parte anche Mills.
Il materiale in possesso del nostro servizio informazioni parte da un video , classificato come Dispaccio 1, in cui il defunto Mills consegna un plico di documenti a Bauer.

Sappiamo, inoltre, che Bauer prima di abbandonare il proprio rifugio nella Foresta nera ha recuperato i documenti passatigli da Mills. Dopo varie vicende Bauer è stato localizzato localizzato grazie alla cattura ed alla confessione di Sigmund Hoeke, uno dei suoi fedelissimi, in Colombia. Bauer risulta essere nascosto e protetto dal Cartello di Medellin.

Sarà nostro compito catturarlo ma ancora di più RECUPERARE I DOCUMENTI.

Un agente DEA, callsign Pablito, infiltrato nel cartello ha avuto il compito di scoprire i piani di Bauer e procedere alla sua localizzazione e cattura.
Nel contempo Hoecke, grazie all’aiuto di un avvocato di nome Coleman ( che risulta essere collegato agli ambienti della massoneria) viene rilasciato. Emerge un importante elemento, risulta infatti che l’arresto di uno dei capi del cartello di Cali sia avvenuto anche grazia ad un coinvolgimento della massoneria, guidato da Gran Maestro di Boston , William Allen, il cui figlio era deceduto a causa di una partita di droga tagliata male e proveniente proprio da quel cartello. Risulta che Coleman possa essere direttamente in contatto con Allen.

Hoecke viene ucciso da un cecchino proprio all’uscita del tribunale il giorno del suo rilascio. Il cecchino si suicida per non essere catturato, pare che sia di origine tedesca e che al dito indossasse un anello con SIMBOLI MASSONICI !!!!!.

La CIA mette in atto un’azione clandestina che per il recupero di info dal computer del Gran Maestro William Allen. La missione fallisce per puro caso ma ci dà comunque la possibilità di poter agire con un nostro esperto informatico per penetrare nella back door del computer del Gran maestro e ricavare informazioni preziose .

Il nostro esperto informatico Gecko procede e riesce a violare la sicurezza del computer di Allen, siamo in ballo !

Il materiale recuperato nel PC del gran maestro è il seguente:
n° 4 mail da Bauer a Allen
n° 6 foto di gran maestri (sicuramente non rilevanti)
n° 4 e-book ( sono di romanzi "rosa" e non credo che possano essere rilevanti)
n° 4 foto della scena del crimine dell'omicidio di Hoecke ( foto tratte da qualche rivista USA)
n° 6 estratti ( in lingua inglese e di diverse pagine ) di libri sulla massoneria.
n° 3 preventivi di catering, un fac simile di ordine e una nota .

Indubbiamente le mail sono sicuramente i documenti più importati. Rappresentano la corrispondenza tra Bauer e Allen e ci svelano in parte le reali intenzioni dei due.
Dalla lettura della prima mail di Bauer e della relativa risposta di Allen, risulta che Bauer ha installato varie strutture di lavorazione nella regione e che si trova sotto la protezione del capo del cartello. I narcos provvedono alla sicurezza non solo dell’alloggio di Bauer ma anche dei depositi e dei siti di stoccaggio del materiale utilizzato.

Nella seconda mail Bauer comunica di aver ricevuto ulteriori attrezzature e di stare a collaborare con i narcos. Comunica di passare molto tempo a lavorare nel suo laboratorio e di stare ad ottenere buoni risultati che inizierà a sperimentare su dei volontari”. La risposta di Allen ci fornisce il nome del progetto cui sta lavorando Bauer, il nome è SHIVA.

Nella terza mail Bauer comunica il successo della sperimentazione di SHIVA nonché la creazione del relativo vaccino. La risposta di Allen ribadisce la richiesta del vaccino e l’invito a spedirne quanto prima un consistente numero di dosi.
Nell’ultima mail Bauer comunica il successo della sua sperimentazione e della realizzazione del vaccino. Fa però riferimento al fatto di essere stato fortunato perché la morte dei soggetti infettati da Shiva (che non lascia alcuna traccia) è passata inosservata al boss del cartello ed alle guardie, infatti per ottenere l’appoggio di Carlos de la Vientra, Bauer gli aveva promesso di sviluppare una nuova droga sintetica.

In ogni caso Bauer conferma la prossima spedizione del vaccino in una cassaforte la cui combinazione è data dalle prime quattro cifre che compongono la data della mail (1506). Nella cassaforte il vaccino ( CHE E’ DI COLORE BLU) sarà mischiato insieme ad altre sostanze.
La risposta di Allen invita Bauer ad attivarsi per organizzare la prima sessione di diffusione del virus proprio dal villaggio dove si trova. Dopo di che gli uomini di Allen andranno a recuperare Bauer ed ad eliminare Carlos. La mail termina con il sibillino riferimento all’organizzazione di un party per il quale Allen deve trovare una nuova ditta di catering. ( questo potrebbe essere un’indicazione per una possibile azione sotto copertura …ma anche no quindi, per precauzione, ci porteremo dietro i preventivi e l’ordine che sono stati ritrovati nel computer di Allen).

La CIA ci comunica inoltre che Pablito ( l’agente DEA infiltrato) ha avuto la conferma della posizione di Bauer ma anche che è diventato l’autista personale e la scorta del capo del cartello Carlos de la Vientra e pertanto non è più possibile contattarlo per ottenere le informazioni.

A tale scopo, pertanto, il comando decide di eliminare Carlos de la Vientra. Per eliminarlo in sicurezza, conoscendo le abitudini del’obiettivo che si sposta spesso solo con la scorta dello stesso Pablito, sarà necessario piazzare una microspia nel telefono dell’abitazione del pilota dell’elicottero personale di De La Vientra.

Il Boss infatti chiama il pilota per avvisarlo di preparare l’elicottero in questo modo potremo intercettarlo ed eliminarlo mentre si reca all’eliporto.
In ogni caso, per precauzione, sarà opportuno andare a minare l’elicottero o, in caso questo non sia presente, la pista di atterraggio.
Il monitoraggio delle comunicazioni sarà effettuato da un’unità denominata “Last Tango”, presente in occultamento in A.O. (le modalità di contatto con “Last Tango” ci verranno fornite al briefing).
Una volta eliminato De La Vientra forniremo a Pablito il supporto o le informazioni per raggiungere “Last Tango”.
Su tutti gli altri OBJ dovremo effettuare azioni dirette, fare foto su tutto quello che troviamo e recuperare informazioni, a tale proposito sarà probabilmente importante porre attenzione alla eventuale presenza di simboli massonici che potrebbero identificare nascondigli o documenti rilevanti.

Bene, la situazione appare abbastanza chiara, provvedo a selezionare gli operatori che prenderanno parte alla missione e a coordinare l’inserimento in Area operativa. Il team sarà composto da Cowboy ( T.L.) Commando (V.T.L.) Gecko ( navman), Crack (Navman), One Shot, Cofano, Ghianda, e Charlie ( alla sua prima missione con il “Tier One”).

28062014 1700sierra(local)

Siamo a bordo di un C130 “civile” della CIA diretti verso la nostra zona di lancio in Colombia.

Mentre vengo “cullato” dal rombo dei motori del velivolo rimugino tra me e me le ultime informazioni acquisite … dovremo cercare di trovare subito il laboratorio dove Bauer custodisce il vaccino contro l’agente patogeno da lui battezzato “Shiva” e provvedere a vaccinare tutti gli elementi del team prima di poter proseguire nella nostra missione.

Il cicalio dell’avvisatore acustico mi strappa ai miei pensieri, con i ragazzi ci alziamo e ci posizioniamo in direzione della rampa posteriore dell’aereo…..si accende la luce verde e saltiamo….. utilizzeremo la tecnica del lancio HALO per infiltrarci.

28062014 1710sierra(local)

Siamo a terra, velocemente occultiamo i paracadute e sistemiamo l’equipaggiamento, dobbiamo muoverci, siamo atterrati a pochissima distanza dal primo dei laboratori segnalati.

Non appena pronti ci mettiamo in formazione e ci avviciniamo al sito. Sappiamo che i laboratori sono sorvegliati dai narcos ma sicuramente non si aspettano di essere attaccati.

Individuiamo subito la struttura, Bauer non è stupido, tutte le sue strutture sono abilmente occultate e, dall’esterno, appaiono solo come dei ruderi. In ogni caso noi non abbiamo dubbi, il sevizio informazioni ha svolto un’ottimo lavoro.
Iniziamo a muoverci alla volta dell’obiettivo, ci spostiamo in formazione allargata, io sono sul fianco sinistro con Charlie come gregario, al centro Commando e Cofano e gli altri ad effettuare una manovra avvolgente.

Arriviamo subito a contatto con i difensori ma lo scontro non ha storia, ognuno di loro è sotto il tiro incrociato di ameno due e tre di noi e in nemmeno un paio di minuti la difesa viene sopraffatta.

Penetriamo nel deposito e verifichiamo che si tratta solo di un deposito di sostanze chimiche, nessuna traccia del vaccino che cerchiamo, fotografiamo tutto in ogni caso.

Maledizione, sarebbe stato troppo bello beccare il vaccino al primo colpo!

Ok, velocemente ricompattiamo il gruppo e ci mettiamo in marcia alla volta degli altri obiettivi segnalati.
One Shot e Crack aprono la strada con gli occhi bene aperti, seguiamo io e Gecko mentre Commado e gli altri ragazzi ci seguono assicurando la sicurezza del nostro dispositivo.

Raggiungiamo subito un altro sito, ma si tratta solo di un deposito di fusti, scattiamo le nostre brave foto per documentare agli Slimer quello che abbiamo trovato e ci rimettiamo in movimento.

28062014 1730 sierra(local)
Ci muoviamo velocemente ed in sicurezza e giungiamo in breve presso un altro sito, da noi rinominato Charlie.
One Shot e Crack si avvicinano cautamente e segnalano la presenza di guardie armate.

BINGO! Sicuramente custodiranno qualcosa di importante.

Pianifichiamo l’attacco, One Shot e Crack si avvicineranno all’obiettivo da sud est e al segnale convenuto attaccheranno distraendo i difensori, il resto del team attaccherà invece da nord est portando l’attacco principale.

I narcos si difendono con le unghie e con i denti, sfruttano abilmente la copertura dell’edificio e noi abbiamo qualche piccola difficoltà dato che la nostra direttrice d’attacco è quasi obbligata dalla presenza di campi di grano che non possiamo attraversare ( potrebbero averci sistemato delle mine).
In ogni caso abbiamo ragione della difesa in pochi minuti e penetriamo all’interno della struttura.

Si tratta di un laboratorio e in un angolo vediamo una cassaforte. Utilizziamo il codice che abbiamo recuperato nelle mail trafugate nel computer di Allen e la apriamo. Individuiamo il vaccino e provvediamo subito a immunizzare a Shiva tutti i componenti del team.

Fotografiamo il tutto e ci rimettiamo in movimento. Il nostro prossimo obiettivo è di andarci a posizionare nei pressi dell’abitazione del pilota per cogliere l0’occasione propizia a piazzare la microspia che ci consentirà di intercettare le comunicazioni del pilota con il capo del cartello Carlos de la Vientra.
view post Posted: 2/7/2014, 07:23 DOPPIO FIOCCO ROSA NEL 22° - News
E' con estremo piacere ( anche se con leggero ritardo :P ) che annuciamo la nascita della piccola Paola Legrottaglie (27/06/2014) e della piccola Aurora Murri ( 30/06/2014).
Le nostre più vive felicitazioni ai genitori di Paola, Mimmo "Mr.Magoo" Legrottaglie e Lucrezia, ed a queli di Aurora, Francesco "Gecko" Murrti e Maria "G-Jane" Deserio.

A loro va anche il nostro migliore in bocca al lupo per il lavoro"genitori" che andranno a svolgere.
Ragazzi "ne avete fatta una buona" :)
view post Posted: 22/5/2014, 09:17 DEBRIEFING OPERATION LOCUST - Debriefing
Debriefing del team Shadows a cura di Silvestro Simeone

De-briefing OPERATION LOCUST.

Ci incontrammo tutti nella sala riunioni numero 5/a della CIA.
Eravamo i migliori 4 uomini a disposizione per la missione che ci attendeva.
Ci spiegano tutto nei minimi dettagli; piuttosto semplice.
Liberare l’area dagli insurgent e far saltare in aria le loro postazioni, tutto qui, normale amministrazione.
Ad attenderci c’era l’ Umayyad Revolution Council, una organizzazione capeggiata da Saif Rahman Yasin (detto l’emiro) e dal suo braccio destro Ahmed Rashimi, uomini da non sottovalutare visto che sono ex-alleati dei fratelli Ostunistani; brutta roba.
Ora pare stiano facendo capolino in Martinistan e comprano le armi dai russi.
Che strano connubio. A capo della supervisione delle armi russe c’è il colonnello Ivan Sakajevich, unico uomo da non eliminare, quello che sa può tornarci utile.
La CIA aveva anche un infiltrato ma è stato beccato e successivamente ucciso, dunque spettava a noi capire cosa stesse accadendo, e dovevamo farlo con le maniere forti.
Ci sono state date le coordinate di sei campi di addestramento che l’u.r.c., sei in totale, campi che utilizzano in maniera alterna in modo da non lasciare tracce; tre coordinate di postazione mortaio, anche queste con utilizzo alterno e senza un preciso ordine. Ed infine la coordinata del deposito di armi, dove i russi vanno tecnicamente a scaricare la merce, una specie di parco giochi per guerriglieri orientali; per noi con il cuore a stelle e strisce è solo robetta da fare saltare in aria come fosse capodanno con i petardi.
Con tutti i dati in mano facciamo conoscenza uno dell’altro, ci dividiamo i ruoli e ci avviamo ad una pianificazione studiata nei particolari. Io sono il comandante.

______________________________________________

Il team Raptor 15 (composto dai migliori uomini che la CIA potesse scegliere dal gruppo speciale “Shadows”), nonostante il ritardo accumulato nelle prime ore della giornata, arriva puntuale sul campo al cospetto del capitano, il quale informa noi dello S.F.T. che dei Marines sono stati presi in ostaggio, e la loro vita pende su un filo. Acquisito le informazioni io ed il mio team saliamo sul CH-46 Sea Knight, appena siamo in volo ordino al cartografo di prendere atto delle coordinate del luogo dove detengono i Marines e in 60 secondi modifichiamo la pianificazione. Non vogliamo che dei nostri compagni vengano uccisi da dei ribelli di serie B.
Ci sganciamo. Atterriamo. Arriviamo sul primo obiettivo “FOXTROT 5” come da pianificazione, un campo di addestramento; obiettivo freddo.
Centosessantacinque metri e centosessantacinque secondi più tardi ci ritroviamo su “ALPHA 1” altro campo secondario, dell’ u.r.c., obj freddo.
Ora arriva il momento in cui non possiamo sbagliare. La vera missione da uomini per noi quel giorno era riportare quei Marines a casa dalle loro mogli. E così abbiamo fatto. In meno di tre minuti gli insurgent erano a terra morti a socializzare con i vermi.
Liberiamo i Marines e dopo un doveroso abbraccio e i complimenti dei ragazzi, ci rimettiamo sui nostri passi con uno spirito più sereno, loro continueranno la loro missione e noi la nostra, ma credo che ad entrambi ci aspettino altri figli di Allah da rispedire al mittente.
Direzione “Bravo 1” sito postazione mortaio fredda. Direzione “Delta 2” sito postazione mortaio fredda. A questo punto, se la logica non mi è avversa capisco che i “teppistelli” sono a giocare alla guerra sull’ultima coordinata missilistica rimasta. Io e i miei ci guardiamo. Uno sguardo e capiamo già cosa fare una volta giunti li. Ma ancora è presto per arrivarci, abbiamo altri campi da perlustrare e non possiamo distrarci nel cammino. Chissà se qualcuno ci ha avvistati e ci è dietro le calcagna. Ci dirigiamo sul campo di addestramento in pianificazione. Lo scout mi chiama per radio. Era a 50 passi davanti e aveva avvistato dei tango sull’obiettivo; era il momento di ballare.
Con molta calma ci avviciniamo sull’obj. Non si erano accorti di noi. Ci chiudiamo a riccio, pianifichiamo l’attacco e procediamo.
Erano ben allenati gli scagnozzi dell’emiro, ci hanno dato filo da torcere, avevano impostato una buona difesa, ma come dire, noi siamo gli uomini migliori che la CIA aveva a disposizione. Annientiamo tutte le sentinelle. Perlustriamo la zona passo per passo ed in una tenda troviamo un foglietto scritto in arabo con delle coordinate.
Affido la traduzione all’ufficiale Stasi, nonché esperto in lingue ed ex-traduttore ufficiale della Casa Bianca (che poi chissà che casini avrà combinato per essere spedito in questo inferno). Il suo volto e la sua biro scorrevano sicuri sul foglio. Tutti noi in quella pausa eravamo sicuri della buona riuscita della missione. Non volevamo deludere nessuno, neanche i nostri portafogli. Traduzione terminata.
Si parlava di ipotetiche zone dove potevano nascondersi l’emiro e Sakajevich. Niente di sicuro ovviamente, coordinata “NERA” e coordinata “VIOLA”.
Preso atto delle coordinate e dopo una breve modifica alla tabella di marcia da parte del cartografo di squadra Elvis, Raptor 15 a passo spedito arriva su “BRAVO 2”; un altro campo di addestramento secondario desolato. Procediamo a passo svelto verso “NERO”. Avvistiamo da lontano il sito e decidiamo per un attacco diretto senza troppe chiacchiere. E senza troppe chiacchiere veniamo respinti dalle sentinelle, forse eravamo troppo pieni di noi dopo il salvataggio dei ragazzi o forse per un mio errore di pianificazione d’attacco. Tanti sono i forse, ma l’unica cosa che sapevamo e che eravamo stati respinti. Non ci è andato giù questo pasto amaro.
Pensierosi ma motivati andiamo sul penultimo campo di addestramento da perlustrare, anche questo freddo. Ci fermiamo un attimo, tempo di dare ai ragazzi un pezzo di cioccolata energetica di mamma CIA, un po’ come un padre avrebbe fatto con i propri figli dopo una passeggiata al parco, l’ho fatto perché ora ci attendeva l’ultima postazione mortaio da ricognire, e sapevamo a tutti gli effetti che non era un punto freddo, e non eravamo al parco. Volevo intesa e gruppo tra noi.
Passo svelto e occhi aperti, camminavamo come su un tappeto di raso, avevo lo scout migliore dell’east-coast, era di Philadephia anche se tifava per i New York Knicks, sapeva il fatto suo.
Ci ritroviamo davanti ad un muretto, subito dopo c’era il mortaio che non aspettava altro che essere fatto brillare subito dopo una bella pulizia della zona ovviamente.
Propongo un attacco diretto, senza troppe chiacchiere. Nessuna obbiezione, mi fa piacere. Attacchiamo.
Centinaia di munizioni usate, le mie orecchie chiedevano pietà, sembrava che avessi una banda di tamburi piantata nel padiglione auricolare e i bossoli cadevano sugli anfibi come monetine da una tasca bucata. Il rumore mi ricordava i sabato pomeriggio al supermercato con mia moglie, ma tornando a noi, tutti quei colpi non sono valsi a nulla. Opto immediatamente per una tattica di ritiro, è meglio perdere un obiettivo che la vita, e poi avevo voglia di fare la spesa con Margaret.
Mi accerto che i miei uomini non avessero ferite, solo qualche graffio e dopo una veloce rifocillata motivo i miei e ripartiamo. A volte un po’ di parole possono essere di conforto.
O così dicono. Ora arrivava il pezzo forte, il deposito. Non era tanto distante dal mortaio perso, ma la paura non era la distanza, quanto la grandezza dello stabilimento e la possibile presenza di sentinelle a fiocchi. Decidiamo per un ingresso a pettine e di sorpresa. Forse non gradiranno, ma sono fatti loro. Dopo essere entrato nell’area ostile non si avverte la presenza di una mosca. Pochi passi dopo, davanti ai miei occhi vedo una sentinella, era li con il suo AK in atteggiamento offensivo. Sicuramente erano stati già allertati della nostra presenza. Procedo con calma alla mira, parte il colpo. La mia mira era giusta, ma un istante prima un mio compagno di squadra si era messo in traiettoria. Avrei voluto essere io al suo posto, avrei voluto essere più veloce del proiettile per fermarlo, avrei voluto poter fare qualunque cosa fosse stata possibile per salvare la vita del mio amico.
Ma nulla ha potuto cambiare il destino di quell’uomo, e non parlo del mio compagno ora, ma di quella schifosa sentinella; era ad un passo dalla morte ma non lo sapeva. Doveva morire lei, non il mio uomo! Abbandoniamo subito l’obiettivo sotto la pioggia di spari di quei sporchi kalashnikov trascinandoci dietro il corpo senza vita. Meritava una degna sepoltura, più tardi saremmo andati a riprenderlo con l’elicottero. Era mio dovere andare a riprenderlo! Ero stato io ad ucciderlo.
Io e gli altri due ragazzi non demordiamo dopo la grave perdita. La missione era quasi terminata, tra poche ore saremmo ritornati a casa.
L’obiettivo che ora ci aspettava sapevamo che fosse freddo, un campo u.r.c. abbandonato. Quello in uso lo avevamo beccato prima.
Ora un solo punto mappa si metteva di mezzo al nostro ritorno a casa. Obj “VIOLA”.
Arriviamo a circa centocinquanta metri. Non potevamo fare errori, e senza chiedere permesso e senza pulirci le scarpe entriamo facendo fuoco come se non ci fosse un domani. Dovevamo vendicare la perdita subita. Dovevo! Pochi minuti e tutta l’area era libera da sentinelle. Anche quel bastardo di Rashimi era per terra senza vita.
L’emiro e il russo saranno stati sicuramente avvisati della nostra entrata in scena e si saranno dileguati in un posto sicuro, meglio per loro. Furbi.
Ma poco importava, potevamo tirare un respiro di sollievo. Era tutto finito.
Andiamo al punto di esfiltrazione. Arriviamo pochi minuti prima del CH-46.
Saliti sull’elicottero chiedo al pilota di portarci sul punto dove avevamo lasciato il corpo senza vita del nostro amico. Permesso non concesso. Era l’unica risposta che mi è stata data. Una preghiera era tutto quello che potevo fare.
view post Posted: 8/4/2014, 10:33 DEBRIEFING "SHOOTER'S RECON- OPERATION SILENT EAGLE" - Debriefing
Op. Shooter’s Recon – Sierra 9 – ASD S.O.Com. Softair – Debriefing

Sono le 18.20 e infiltriamo in AO. Ormai è già buio, condizione ideale per eseguire le recon senza destare troppe attenzioni. Lasciamo la FOB e ci avviamo subito verso S-S-E su uno dei punti che i pirati potrebbero usare come magazzino. La zona è fredda, certo il buio non ci aiuta ma non troviamo niente di rilevante.

Così procediamo ancora verso S verso un altro punto simile ma niente anche lì. Siamo vicini ad un Death Site così decidiamo di recarci subito.
Ci avviciniamo, sentiamo voci, probabilmente è attivo, ci allarghiamo per cercare di ricognirlo al meglio. Arrivati da N ci spostiamo ad E e da oltre la strada effettuiamo la recon. Bingo! C’è il capo dei pirati: mi sposto sul canale dell’obj, chiedo luce verde. Insieme allo spotter ci attestiamo subito a difesa dello sniper mentre, dal campo aperto ma sfruttando le coperture dei cespugli a bordo strada, cerca di avvicinarsi il più possibile. Mi dice che è in posizione, richiedo autorizzazione al fuoco. Luce verde. La tensione è altissima, io e lo spotter siamo col fiato sospeso sperando di sentire la conferma dell’obiettivo.

Lo sniper spara, si sente il suono dell’impatto seguito dalla comunicazione radio. Obiettivo completato! La tensione si è sciolta e il morale è altissimo. One shot one kill! Magnifico! Ci allontaniamo e procediamo subito spediti verso un altro sito di stoccaggio verso E-S-E ma anche lì, oltre ad un edificio abbandonato non troviamo nulla di utile. Così puntiamo subito verso il Covo dei briganti. A circa 300mt diamo un’occhiata per cercare di capire il giro che effettua la ronda all’esterno della struttura, decidiamo il modo di agire ci ricondizioniamo per cinque minuti: il tempo di una sigaretta per lo sniper e una barretta per me e lo spotter.

Ripartiamo, a distanza minima chiedo luce verde e iniziamo l’avvicinamento. Lo spotter resta a distanza per darci copertura in caso qualcosa andasse storto e per indicarci i movimenti della ronda, io e lo sniper iniziamo ad avvicinarci. Appena le sentinelle girano l’angolo scivoliamo dentro l’edificio ma eccole di ritorno.

Da fuori illuminano dalle finestre e le porte, noi siamo congelati dietro gli angoli senza respirare per non fare il minimo rumore.
Riusciamo a recuperare le informazioni e stiamo per uscire ma ecco di nuovo la ronda: stavolta sono più meticolose e stanno veramente illuminando ogni finestra e buco nel muro per guardare dentro. Lo sniper è con la pistola spianata, io seleziono tiro singolo e sono pronto ad ogni evenienza.
Il tempo scorre, restano quattro minuti di finestra ma fortunatamente si allontanano e noi usciamo di corsa dalla struttura e ci rifugiamo dietro un muretto a secco fuori dall’aia dello stabile. Perfetto! Ci ricongiungiamo con lo spotter, faccio un punto sulla situazione di gara e cerco su google earth le coordinate rinvenute nella struttura. Portano ad un punto in Eritrea, segno il tutto e ripartiamo per i prossimi obiettivi. Ci ririgiamo di nuovo verso S alla volta di un Mouse Trap.

Arriviamo in zona, sembra tutto tranquillo, ma con cautela ci avviciniamo alla struttura e scopriamo che è un’officina mezzi. Procediamo ancora in direzione E-N-E verso l’ultimo sito di stoccaggio dei pirati e qui troviamo qualcosa. Ci sono delle gallerie sotterranee! Bene, peccato che ne troviamo solo una e ne saltiamo 3, una vera svista ma non riusciamo a notare le altre. Rotta verso N per affrontare gli ultimi obiettivi. Arriviamo così in una zona piuttosto calda, incontriamo altre pattuglie che probabilmente avevano smosso qualche vespaio e ci ritroviamo, nostro malgrado, in mezzo alla caccia di una pattuglia di contro.

Rapidamente riusciamo a defilarci e a mimetizzarci in un po’ di verde e le ricerche ci superano continuando a dare la caccia ad altre minacce.
Una volta calmate le acque riprendiamo le nostre ricerche. Arriviamo quasi in riva al mare, troviamo un rimessaggio barchini e cerchiamo un avvicinamento pulito per un edificio dove dovremmo trovare il capitano Addams. Da E e da S l’avvicinamento non è fattibile perciò decidiamo di recarci su altri obiettivi e poi raggiungere su questo sito da N-O. Così facciamo, troviamo un’officina barchini e un deposito di benzina. Ora via diretti a salvare il capitano.
Ma abbiamo un problema: la radio dello sniper è andata, le comunicazioni diventano complicate, ma in qualche modo faremo.

Così richiedo luce verde per l’obiettivo.

Qui ci vorranno due colpi al tiratore (il primo non è riuscito a spararlo in realtà perché il tempo che ho ricevuto luce verde e l’ho comunicato a lui ha superato i 3 secondi, ma purtroppo con una radio di meno…), ma senza problemi la sagoma è colpita e ci infiliamo nella struttura.
Sorpresa!!
Il capitano non è più qui!
Riusciamo ad immobilizzare la sentinella all’interno senza dover usare forza letale e recuperiamo info per sapere dove è stato spostato l’ostaggio.

Faccio il punto mappa e aggiungo il nuovo waypoint sul gps e ripartiamo.
Siamo alla ricerca delle attività dei pirati, ci dirigiamo verso N-N-O sulla scogliera e dannazione la contro! Il terreno non è a nostro favore, proviamo in qualche modo a mimetizzarci sperando che non ci vedano. Purtroppo per noi però uno di loro ha un visore di terza gen e ormai siamo spacciati.

Le nostre posizioni erano veramente scomode, il visore non eravamo riusciti a vederli e speravamo davvero se ne andassero.
Invece aprono il fuoco, io sono l’unico in grado di rispondere ma purtroppo prendo solo uno dei due. Contro persa, -400pti.
Siamo belli demoralizzati, è la prima contro presa (e persa) da almeno cinque tornei a questa parte!
Ma non abbiamo ancora finito e ripartiamo.

Passo svelto ma sempre attenti costeggiamo la scogliera in cerca delle sentinelle.
Finalmente la troviamo, è veramente in pizzo alla scogliera, il tiro non sarà facile.

Cerchiamo di aggirare la macchia e di non farci individuare, così riusciamo a giungere da S e ci prepariamo per l’avvicinamento. Siamo a distanza, chiedo luce verde. Ci avviciniamo lentamente, bassi. C’è vento. A 35mt chiedo allo sniper se aveva il tiro e mi risponde che all’80% lo prende.
Non mi basta, gli dico di spostarsi ancora, esegue.
A circa 25mt si gira e mi fa ok con la mano.
Ora so che è 100%.
E’ anche protetto dal vento.
Chiedo autorizzazione al fuoco.

Questa volta in meno di 2 secondi dal GO eravamo già in allontanamento con la sagoma colpita.

Ottimo lavoro. A distanza di sicurezza e abbastanza protetti ci fermiamo di nuovo per altri 5 minuti.
Chiedo poi ai ragazzi di fare tutta una tirata fino alla fine, abbiamo tenuto un buon ritmo, il campo pianeggiante certamente ci ha aiutato ma ci siamo mossi bene e senza dispendi di energie. Ripartiamo per ricognire gli ultimi due punti rimasti, troviamo attività solo su uno di essi.

Si è alzato un vento abbastanza fastidioso, soprattutto per i tiri, ne manca ancora uno.
A passo svelto e sfruttando un po’ di macchia ci muoviamo verso il sito dove tengono prigioniero il capitano Addams.
Oltre 1,2km in linea d’aria ma copriamo la distanza veramente in poco tempo.
Arriviamo a distanza, chiedo luce verde, ci avviciniamo. Siamo in posizione di vantaggio, siamo sopra la sentinella, il tiro è facile.
Una piccola incomprensione tra me e il cecchino, pensavo si fosse già appostato e chiedo autorizzazione al fuoco, lo tocco sul polpaccio per dargli luce verde al tiro ma non era pronto!
Non so comunque come abbia fatto in 2 secondi a sparare e prendere la sagoma perfettamente.
Fantastico.
Io e lo spotter scendiamo in puntamento non sapendo se aspettarci altra resistenza ma troviamo solo l’ostaggio. Poverino, era un po’ “a pezzi” ma lo portiamo fuori dal rifugio e finalmente è salvo. Ora dobbiamo solo rientrare alla FOB, così ci rimettiamo in cammino e in pochi minuti siamo in tenda comando per il debriefing.

Considerazioni finali sul torneo: torneo molto lineare, organizzazione perfetta, era tutto al posto giusto. Campo molto bello e suggestivo soprattutto la parte sul mare. Buona l’idea delle sagome, qualcuna in più non sarebbe stata male, anche per giustificare il trasporto di un’asg senza limitazioni di potenza.
Luca – Steele – Spallacci
ASD S.O.Com. Softair Roma
Presidente
view post Posted: 5/4/2014, 11:36 DEBRIEFING "SHOOTER'S RECON- OPERATION SILENT EAGLE" - Debriefing
DEBRIEFING RAIDERS T.S.T.

Shooter's Recon
Operation Silent Eagle
Debriefing Sierra 5

La missione ci appare, da subito, abbastanza complessa: dobbiamo occuparci del recupero del capitano della Marina Mercantile John Addams, rapito da un gruppo di pirati. Sembrerebbe un'operazione facile facile, se non fosse che, secondo l'Intelligence, questa banda è capeggiata da Adnan Shakyr, già noto al CENTCOM come ex uffciale della Marina Militare del deposto regime ostunistano. Ed ecco, quindi che le cose si complicano: già che siamo lì, approfittiamo per ficcare un po' il naso negli affari di Shakyr e, se lo troviamo in zona, provvediamo ad organizzargli un bell'incontro con Allah in persona.
Facile, vero?
Certo, come no...
Ah, dimenticavo...l'Intel ci segnala che la costa è costantemente sorvegliata, quindi per facilitare l'avvicinamento del RIB che ci preleverà alla EZ sarebbe il caso eliminare le sentinelle di guardia. Di solito, usano una delle tre postazioni fisse, delle quali ci forniscono gentilmente le coordinate, dal tramonto fino alle prime luci dell'alba.

Il terreno non è difficile, ma è proprio questo che ci desta una certa preoccupazione: sarà luna piena e la morfologia costiera del territorio non ci consente molte occasioni per coprire i nostri movimenti, soprattutto nella zona a sud. Ok, dovremo essere molto cauti.

La fase della pianificazione è piuttosto articolata: abbiamo un bel po' di cose da fare e, visto che la parte più difficile sembra la zona a nord della AO, decidiamo di partire da quella. Vogliamo evitare un andamento “su e giù” per tutta la zona di competenza, ma temo che ci sia poco da scegliere. Indossiamo l'equipaggiamento standard, unica eccezione per Sfondino che si munisce di SWS M40 per il tiro di opportunità su Shakyr: se lo incontriamo, vuole andare sul sicuro!

Alla FOB riceviamo gli ultimi ragguagli sulle regole d'ingaggio, nulla di che, poi condizioniamo l'equipaggiamento e, all'imbrunire, siamo dentro.
Puntiamo subito a NE, su uno dei presunti POA posizionati sulla frastagliata costa nota come “Denti del Dragone”.

La serata è limpida e dal mare sorge una meravigliosa luna rosso vermiglio, offrendoci uno spettacolo davvero suggestivo.

La buona notizia è che il vento è praticamente assente, la cattiva è che c'è una umidità pazzesca, nel giro di pochissimo tempo siamo bagnati fradici, ogni minimo movimento ci fa grondare di sudore. Siamo costretti a fare parecchie soste per asciugarci la fronte e permettere alla condensa che si forma sugli occhiali di evaporare, senza doverli levare. Apro la zip sul collo della combat shirt e tolgo la sciarpa, benedicendo la scelta dell'ultimo minuto di non indossare la maglia Cold Gear della Under Armour, mi levo anche il boonie hat per far disperdere meglio il calore corporeo...è un maledetto inferno e non ce lo aspettavamo!

Attraversiamo di corsa una spiaggetta, con l'acqua di mare che ci lambisce gli stivali, ci schiacciamo sugli scogli e, molto lentamente, ci avviciniamo al primo POA. Sappiamo che nella zona più a sud sono segnalati due probabili accampamenti dove potrebbe trovarsi Shakyr, il che, per noi, si traduce in “zona altamente pattugliata” e, infatti, notiamo un paio di potenti torce elettriche che sciabolano da qualche parte, seguite poi da brevi raffiche. Il che conferma la nostra tesi: controinterdizione sveglia e molto attenta!!!

Saliamo leggermente più a nord, per allontanarci dalla spiaggetta e ci infiliamo nei cespugli facendo attenzione a non fare rumore.

La sagoma con cyalume in bella vista indica che il sito è presidiato, quindi secondo gli ordini operativi dobbiamo procedere con l'eliminazione della sentinella al fine di rendere sicuro l'avvicinamento alla costa dello USS “Cheyenne” che ci riporterà a casa.
Alfiere mi passa la radio LPD e chiamo l'arbitro che ci autorizza l'avvicinamento.

Sfondino prepara lo M40 e striscia verso l'obiettivo, per trovare una migliore posizione di tiro. La tensione è palpabile, continuo a sudare e ho gli M Frame completamente appannati, poi la voce di Sfondino mi sussurra nella cuffia del Combat Swimmer:
“Ce l'ho...attendo luce verde.”
“Nero da Sierra 5, richiedo autorizzazione al fuoco.”
“Sierra 5 da Nero, fuoco!”
Lascio la LPD e passo al Combat Swimmer: “Luce verde...fuoco!”
La LPD gracchia qualcosa che non capisco.
“Nero da Sierra 5, ripetere...”
“Ho detto: sagoma abbattuta, Sierra 5!” - tiro un sospiro di sollievo...e uno è fatto!

Veloci ci dirigiamo verso il prossimo presunto POA, mantenendoci a nord, bassi tra i cespugli e gli scogli.
Non facciamo neanche cento metri che dobbiamo fermarci nuovamente, ormai grondiamo e gli occhiali si appannano in continuazione, rendendo impossibile guardare dove mettiamo i piedi, quindi decido di fare un'altra piccola sosta, del resto abbiamo tempo in abbondanza ed il centro perfetto fatto poco prima ci ha messo di buon umore...cosa mooolto pericolosa, perchè si tende ad abbassare la guardia e si commettono errori stupidi.

Ci rimettiamo in marcia, scendiamo verso sud ma, mentre mi accorgo che il POA è freddo, a pochi metri da me sento il vociare animato di una pattuglia che si avvicina. Ci accucciamo a terra, nello stretto corridoio formato dai cespugli che scorrono sul lato della scogliera. Ci passano davanti, conto quattro figure indistinte e scure che sostano un po' sulla spiaggia, illuminando a casaccio con le torce a led. Poi scompaiono nella boscaglia, verso sud. C'è troppo silenzio, però...
Torniamo sui nostri passi, di una cinquantina di metri, mettendoci al riparo per controllare la mappa e cercare, nel caso, un percorso alternativo.
Nella cuffia del Combat Swimmer sento Alfiere, che si occupa della sicurezza, che mi sussurra:
“Contatto, tre in arrivo da nord...è una Sierra.”
“Dai, muoviamoci...” incalza Sfondino.
“Aspetta, falli passare. Voglio vedere una cosa...” gli dico.
I tre ci passano davanti, salutandoci ma non riesco a capire di chi si tratta.
“Allora? Andiamo?” Sfondino scalpita, è gasato a mille. Siano maledette quelle cazzo di compresse di Guaranà...
“Aspetta...” insisto.

I tre arrivano sulla spiaggetta, indugiano un po', poi ripartono dritti verso sud, nella stessa direzione della pattuglia di poco prima...e, proprio come pensavo, dopo qualche secondo parte la prima, sostenuta raffica, scatenando un putiferio!

“Adesso!!!” grido ai miei: Sfondino scatta in avanti sulle rocce, scende sulla spiaggetta e la attraversa posizionandosi in copertura. Poi tocca ad Alfiere che supera la mia posizione dandomi una pacca sulla spalla, oltrepassa di corsa il piccolo arenile e si piazza in posizione, a “ore sei” di Sfondino.
Tocca a me, ma ho gli occhiali così appannati che non vedo un cazzo.
Corro a memoria, cercando di ricordarmi la forma della spiaggia. Sto per raggiungere i ragazzi, quando alle mie spalle sento delle grida. “La contro!!!” urla Sfondino mettendosi a correre, seguito da Alfiere.

Oh no, cazzo...non ci voleva proprio!!!

Corriamo a zig zag sui sentierini fangosi cercando di dissuadere gli inseguitori, poi mi tuffo letteralmente in un ginepraio, imitato dai miei compari e trattengo il fiato. Dopo un po' sentiamo arrivare qualcuno, parlottano per un po', fanno luce con le torce, ci cercano. Tolgo la sicura dallo SCAR Mk16, certo che tra un po' mi toccherà usarlo e invece i due si allontanano, richiamati dai compagni.

“Prendiamoci 10 minuti, ok?” dico. C'è mancato poco, porca miseria!

Dopo aver appurato che anche il terzo POA è freddo, ci dirigiamo a est, dove secondo l'Intel, potrebbe trovarsi il nostro amico Shakyr. Ci manteniamo sempre molto vicini al mare, facendo molta attenzione a dove mettiamo i piedi, anche se gli scogli non sono molto affilati. Tutto sommato, si cammina bene e la macchia mediterranea permette di nascondere abbastanza bene i nostri movimenti.

Ci appropinquiamo all'obiettivo da nord: è una vecchia torre d'avvistamento diroccata, nei cui pressi vediamo delle tende e alcuni mezzi parcheggiati.
Perdiamo un po' di tempo girandoci attorno, abbiamo visto una sagoma con cyalume ed abbiamo ottime ragioni per credere che ci sia anche Shakir, rappresentato dal cyalume arancione. Siamo lontani una cinquantina di metri e, purtroppo, la visibilità è parecchio limitata.

“Provo ad avvicinarmi un po', se vedo Shakyr ti avviso...” mi comunica Sfondino, tirandosi sulla testa il cappuccio della mezza ghillie. Lascia il suo NVD ad Alfiere e si allontana. La zona è parecchio esposta e la luna piena, ormai alta, ci fa proiettare delle ombre troppo lunghe.

Utilizziamo i NVD come spotter, per controllare l'area attorno alla torre: sembra tutto tranquillo.
Torno su Sfondino e lo vedo accucciato sul lato ovest della torre.
“Capo, pirati a ore due...” la voce calma di Alfiere rompe il silenzio.
Abbasso il visore e vedo due torce che si accendono e delle grida, ma non ce l'hanno con noi, siamo troppo lontani. Tuttavia i due stanno correndo proprio in direzione della torre.
“Sei nella merda, ti hanno visto...” dico a Sfondino, nel microfono del Combat Swimmer.

Partono le prime raffiche, Sfondino viene colpito.
Io e Alfiere ci alziamo ed abbiamo facilmente ragione delle due sentinelle, prendendole alle spalle.
Chiariamo l'equivoco e appuriamo che Shakyr non era presente.

Proseguiamo come da pianificazione: direzione nord est, sempre mantenendoci vicini all'acqua.

Visitiamo i due siti dove i pirati potrebbero tenere prigioniero Addams, ma risultano freddi.
Ci spingiamo quindi a sud, addentrandoci nel territorio, preferiamo fare un giro più largo onde evitare di inciampare in qualche pirata troppo zelante. Sbuchiamo a poche decine di metri da un altro edificio obiettivo, ma questa volta è palesemente caldo: vedo la sagome e alcune sentinelle che passeggiano. E' qui che detengono il povero Addams...resisti, vecchio mio, stiamo arrivando.

Ci sistemiamo in copertura e, dopo aver ricevuto l'OK per l'avvicinamento, Sfondimo comincia a strisciare verso la sentinella rappresentata dal cyalume verde. Non appena abbatte il bersaglio, io e Alfiere scattiamo in avanti verso la costruzione. Individuo la porta, con gli Mk16 spianati facciamo irruzione: la prima stanza è vuota, la seconda pure e così tutte le altre maledette stanze...maledizione!

Esco fuorioso, deve esserci un'altra entrata e mentre giro l'angolo una breve raffica in pieno petto mi congela: mi aspettavo delle sagome e invece ci sono anche le sentinelle in carne ed ossa! Per fortuna il buon Alfiere la elimina e l'obiettivo è nostro, ma di Addams neanche l'ombra. Ci viene consegnata una busta con ulteriori infos, sbrighiamo le formalità e ci allontaniamo.

Sono ancora un po' scombussolato dal “face to face” con la guardia ed ordino ai miei di fermarsi per fare un po' il punto della situazione, dobbiamo anche vedere cosa c'è nella busta. Ci scegliamo un buon punto, anzi, quello che secondo noi è un buon punto ma che, evidentemente era un buon punto anche per un'altra squadra che, come se non bastasse, aveva deciso di far sapere che era un buon punto anche alla controinterdizione...in pratica, passiamo i successivi venti minuti a sperare di non essere coinvolti nella sparatoria che infuriava attorno al nostro “buon punto”.

Forse si tratta davvero di un buon punto, perchè non ci beccano e tutto torna silenzioso.
Però, sapete com'è, meglio non rischiare e decidiamo di cercarci un altro punto, stavolta buonissimo!

Bando alle ciance, il contenuto della busta ci informa che il povero Addams è stato spostato, seguono infos e coordinate. A questo punto, devo fare una premessa: in fase di pianificazione, una volta piazzati tutti i waypoints e obiettivo su mappa, decisi di ignorare la mappa CTR fornita dal Comando ed utilizzare una ortofoto, molto più dettagliata, stampata in formato A3.
E proprio perchè volevo più dettagli possibile, conclusi che forse era meglio tagliare tutta quella parte eccedente, a ovest...tanto non serviva.

Peccato che la nuova ubicazione di Addams si trovasse proprio sulla parte che “tanto non serviva”, a due clicks dalla nostra attuale posizione.

In realtà non è un grosso problema, ma mi sarebbe tornato utile stabilire una rotta di trasferimento quanto più sicura possibile, così invece andremo ad improvvisare un po'. Ma, del resto, si sa: improvvisare ed addattarsi sono una costante nelle operazioni speciali!
Continuiamo come da programma, a sud, acquisiamo ulteriori infos sul dispositivo dei pirati e puntiamo a nord, verso l'unico obiettivo certo dell'intera operazione: entrare in possesso delle rotte dei terribili barchini che terrorizzano la costa ostunistana.

Per farlo, uno di noi deve intrufolarsi nella base operativa dei pirati, senza allertare le sentinelle che compiono un giro prestabilito. Dopo aver sostato un po' nei paraggi ed aver calcolato i tempi coi visori notturni, entriamo in azione.

Tutto fila liscio ed il buon Alfiere sguscia sotto il naso delle ignare sentinelle con la preziosa mappa nautica nelle tasche.

E' fatta anche questa, adesso non ci resta che trovare Shakyr e liberare Addams...una passeggiata, praticamente!
Ritorniamo verso sud, ci imboschiamo e mangiamo qualcosa. I wurstel portati da Sfondino sono una vera prelibatezza, un po' di frutta secca per ricaricarci, il tutto annaffiato da acqua fresca dei nostri Camelbaks e si riparte rinfrancati nella panza e nello spirito!
Marciamo per un bel po' a nord, controlliamo altri due siti che risultano freddi e due depositi, poi scendiamo a sud, sicuri di incontrare mr. Adnan Shakyr sull'ultimo dei punti segnalati dall'Intel.

Mentre richiedo l'avvicinamento, Alfiere aiuta Sfondino a sistemarsi il cappuccio della ghillie suit.
Nel visore vedo chiaramente le sagome e parecchio personale armato, se manchiamo la sagoma sono cazzi nostri.
Sfondino mi sussurra nella cuffia:”E' Shakyr, tiro sicuro e pulito...”
“Giallo da Sierra 5, chiedo autorizzazione al fuoco...”
“Luce verde Sierra 5.”
Mentalmente conto fino a 5, poi: “Sfondino, hai luce verde...prendilo!”
“Send it!” è la laconica risposta del tiratore.
“Sierra 5 da Giallo, sagoma abbattuta...”
Ce ne andiamo il più velocemente possibile.

Siamo a cento metri circa dal luogo dove tengono Addams, vediamo distintamente la sagoma che rappresenta la sentinella e parecchia attività.
Facendo molta attenzione e sfruttando ogni cespuglio possibile come copertura ci portiamo ad una distanza tale da poter studiare meglio la situazione. Purtroppo, non abbiamo scelto il lato migliore, ma ormai non possiamo farci nulla, siamo lì e dobbiamo agire. Mentre Sfondino si prepara, si alza il vento...Mr Murphy ha sempre un tempismo perfetto!
Dopo aver ricevuto l'OK da parte dell'arbitro per l'avvicinamento, io e Alfiere ci sistemiamo in copertura, pronti ad intervenire. Ho un brutto presentimento.
E infatti Sfondino mi avverte:
“Non posso avvicinarmi di più, la sentinella con la torcia potrebbe vedermi, devo tentare il tiro da qui...io sono pronto.”
Porca puttana!
“Blu da Sierra 5, richiedo il permesso al fuoco...”
“Luce verde, Sierra 5, potete sparare.”
Conto mentalmente fino a 5, poi: “Fuoco...”
“Sierra 5 da Blu, sagoma mancata.”
Ecco, appunto...tolgo la sicura dello SCAR, Alfiere fa lo stesso.
“Blu da Sierra 5, chiedo nuovamente il permesso al fuoco...”
“Luce verde, Sierra 5.”
“Sfondino, hai luce verde...”
“C'è molto vento, ci riprovo ma...”
“Spara e basta.”
Passano alcuni interminabili secondi...”Sierra 5 da Blu, sagoma mancata!”

Sento fischiare, partono alcune raffiche, io mi allargo sulla sinistra mentre Alfiere scatta in avanti sparando. La sentinella mi illumina, mi inginocchio e lascio partire una lunga raffica. Con la coda dell'occhio vedo Alfiere avanzare sparando brevi raffiche, leggermente curvo in avanti, con lo SCAR spianato.
La sentinella è colpita, entriamo nelle grotte dove vediamo John Addams ferito e stremato, ma ancora in grado di camminare: “Ehi John, non mollare vecchio mio, ti riportiamo a casa!”

Denti del Dragone, costa settentrionale dell'Ostunistan, 150245feb2014.
Quattro figure nere, avvolte nelle mute di neoprene e autorespiratori Draeger emersero dall'acqua con gli Mk18 silenziati in hi ready, pronti al fuoco. Scrutavano la spiaggia attraverso i potenti visori notturni tetraoculari che li facevano assomigliare a mostri alieni.
“Tango-Caesar da Trident, la spiaggia è sicura...”
“Copy that, Trident i RIB sono già in viaggio, ETA 15 minuti.”
“Tango-Caesar non vediamo quei marines. Dovevano essere già qui, no?”
“Trident, Sierra sta trasportando un ferito grave, il corridoio di esfiltrazione è libero. Potrebbe volerci un po' di più di quanto stimato. Mantenete la spiaggia pulita, ok?”
“Wilco, Tango-Caesar. Trident chiude.”
view post Posted: 22/2/2014, 08:08 DEBRIEFING "SHOOTER'S RECON- OPERATION SILENT EAGLE" - Debriefing
Contenti che vi siate divertiti ragazzi, la prossima volta andrà sicuramente meglio, le premesse ci sono tutte ;)
924 replies since 9/7/2008