DEBRIEFING OPERATION MOSCOW FILE
La violazione dei codici di guida di un sofisticatissimo drone , una minaccia proveniente dall’ex-Unione Sovietica, la destabilizzazione del Laterzikistan e la presenza nel suo territorio di milizie indipendenti, questo è lo scenario in cui dovremo proiettarci per portare a compimento la nostra missione Operation “Moscow File”. Il team, composto da veterani ( Cowboy, Maresciallo, Commando, Gecko) e da ottimi elementi da poco entrati nel Tier One del 22° ( Ghianda, Cofano, Bikokk e Arrotino) procede alla pianificazione della missione in base alle poche info ricevute dal comando. L’A.O. non pare particolarmente ostica ma lascia molto da pensare la disponibilità di poche info in relazione agli obiettivi della missione. Sicuramente avremo delle sorprese.
Giunti alla FOB, infatti, al briefing ci vengono date ulteriori info. Gli OBJ attivi sono identificati da cartelli ( su cui sarà presente il canale di chiamata radio per l’OBJ) posti a 150 metri a nord dell’OBJ stesso ( contrariamente alla distanza di 200 metri indicata nell’OPORD). Dovremo necessariamente dividere il team per identificare ulteriori punti a nord dell’A.O. e alcuni OBJ dovranno necessariamente essere eliminati a sud entro un determinato orario ( ci viene consegnata una mappa dell’A.O. a nord, non fornitaci in precedenza, ma purtroppo risulta essere completamente fuori scala), inoltre dovremo incontrare un nostro agente infiltrato alle 0030 in un punto prefissato, ci e anche chiesto di minare un ponte ( presumibilmente sorvegliato) senza farci localizzare . Mr Murpy decide subito di farsi vivo mettendo fuori uso il mio headset, posso ascoltare ma non riesco a trasmettere ….maledizione sono praticamente “tagliato fuori” ed il mio morale finisce sotto i tacchi, parto già scazzato.
La chicca è che un OBJ, denominato NOD 32 e costituito da un centro informatico avversario, dovrà essere attaccato in contemporanea con un nuoco OBJ situato a nord dell’A.O. in modo da ottenere in tempo reale i codici di disattivazione del sistema di sicurezza del centro informatico e riuscire così a recuperare i dati trafugati dalla rete di sicurezza del Pentagono. Ok, non sembra una cosa impossibile, si può fare. Divido il team, a nord andranno il vice team leader Commando ed il secondo cartografo Cofano ( che inizia a lambicarsi il cervello sulla mappa fuori scala). Il resto del team proseguirà la missione a sud.
Dobbiamo necessariamente identificare ed eliminare una batteria di missili A/A entro le ore 1900. Ok, il nostro orario di infiltrazione è alle ore 1730 e, dato che alcuni punti da ricognire sono decisamente lontani dall’infiltrazione, la batteria dovrà necessariamente essere tra quelli più ravvicinati. Pertanto escludiamo a priori i punti più lontani e ci muoviamo alla volta dei più vicini.
Raggiungiamo velocemente il Punto n° 1 ritrovandolo “freddo” ed acquisendo la scritta in caratteri cirillici sul cartello, dopo di che ci muoviamo alla volta del punto n° 2, stessa storia. A questo punto decidiamo di muoverci alla volta del 5 per poi eventualmente ripiegare sul 3 sul 4 e poi sul 6. I punti 7 8 e 9 sono sicuramente da escludere in quanto troppo lontani. BINGO, giunti in prossimità del punto n° 5 vediamo luci e sentiamo voci e rumori, è sicuramente l’OBJ e siamo tranquillamente in tempo dato che sono le ore 1830 circa. Il problema è che a 150 metri a nord ell’OBJ non c’è un cappero di cartello, e non è che non lo vediamo dato che il punto presunto del cartello cade esattamente in un campo aperto. Assaliti da dubbi ci muoviamo in cerchio intorno all’OBJ ( verso est si sentono rumori sdi spari e grida, sicuramente ci sarà qualche contro particolarmente attiva in zona) quando ecco che, nel folto della vegetazione che costeggia il campo aperto vediamo la fioca luce di un cyalume. Eureka, è il cartello che si trova sì a 150 metri dall’OBJ ma non a nord, il cartello è a nord-est a circa un centinaio di metri da dove dovrebbe essere. Pazienza, sono cose che possono capitare. Provvediamo ad acquisire il canale di chiamata, otteniamo la finestra ed attacchiamo la batteria missilistica che passa alla storia alle ore 1840 circa.
Decidiamo di muoverci alla volta del punto 3 per ricognirlo ma ecco che delle luci si accendono abbastanza vicine a noi. CXXXO una contro, velocemente ed in silenzio cerchiamo di allontanarci ma quelli probabilmente ci sentono e ci vengono a cercare. Guadagnamo la copertura di un muretto e ci congeliamo vedendo i fasci delle torce che squarciano l’oscurità nel tentativo di localizzarci. Non va bene, iniziamo a perdere tempo ma, del resto, i contatti con le contro devono essere evitati assolutamente. Aspettiamo un altro po’ e poi, con cautela, non appena vediamo che le luci cambiano direzione, ci allontaniamo velocemente. Pericolo scampato ma adesso non è più proponibile muoversi verso est per ricognire i punti 3, 4 e poi a sud per il punto n°6. Puntiamo decisamente a sud verso il ponte, punto nevralgico da attraversare per raggiungere i punti 7,8 e 9. Ragionando con Gecko giungiamo alla conclusione che il NOD sarà sicuramente sul punto n° 9, in base alla nostra velocità di movimento dovremmo raggiungerlo tranquillamente in tempo, quello che ci preoccupa però e l’impossibilità di metterci in comunicazione con Commando e Cofano su a nord. Infatti a nulla servono i tentativi fatti via radio sia in VHF che in LPD né tanto meno via satcom, i cellulari non vogliono saperne di funzionare, non ho idea di come faremo per ottenere i codici.
Raggiungiamo velocemente il ponte constatando che è pesantemente presidiato. Penetriamo nella vegetazione e raggiungiamo un buon punto di osservazione, non appena la situazione appare tranquilla Maresciallo e Bikokk si muovono per andare a minarlo.
I nostri giungono in prossimità del ponte e posizionano il panetto di esplosivo per farlo saltare, trascorriamo attimi di tensione quando una pattuglia arriva sul ponte mentre i nostri due scout sono ancora lì vicino.
I nemici scendono verso i piloni del ponte illuminando il vallone e nella nostra direzione, le loro luci frugano la boscaglia per un tempo che a noi pare interminabile prima che decidano di andarsene. Maresciallo chiama per radio chiedendo di raggiungerlo perché a suo parere potremmo sfruttare l’occasione per passare dato che la contro sembra essersi allontanata, purtroppo non riusciamo a copiare bene la comunicazione e tardiamo a muoverci. Maresciallo e Bikokk si riuniscono al resto del team e poi tutti insieme ci avviciniamo al ponte cercando un passaggio nella boscaglia che lo costeggia.
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