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view post Posted: 14/1/2020, 20:43 DEBRIEFING SHOOTER'S RECON OP. "QUITE RUMBLE" - Debriefing
DEBRIEFING SHOOTER’S RECON OP. “QUITE RUMBLE” 14/15 DICEMBRE 2019

OPERATORI:
Giuseppe "Cowboy" Longo: team leader & marksman
Francesco "Geko" Murri: Navman
Danilo "Garmin" Fusco: Scout
Ciro "Bichok" Carlucci: Medic & security


I servizi di informazione del Pentagono, dopo aver identificato gli ammassamenti di truppe ribelli in ITRIAN, nella città di Besul, al confine con il Martinistan, hanno avviato una mobilitazione dell’Intelligence per individuarne le cause.

Parallelamente la sorpresa: Il governo russo richiede un incontro segreto per la discussione di importanti dossier militari. DakkaUmarov è a capo del movimento insurrezionalista ceceno, il MIC. Rifondato dalle ceneri dei Sotnya.

Il MIC rischia di diventare un problema tanto per la Russia quanto per l’America e la NATO. Si parla di atti terroristici finalizzati al ripristino del consenso politico interno ed internazionale.
La politica del MIC è spietata e come spesso accade, attrae i fanatici respinti dalla Società. L’addestramento delle truppe è violento e macabro, spesso attuato contro civili, donne e addirittura bambini.

Dakka Umarov va fermato.
Russia e Stati Uniti si sono uniti per eliminare il nemico comune Dakka Umarov, ma le cose non sono andate come previsto.

Il Pentagono ha richiesto con urgenza l’esfiltrazione del Sgt. Smith, un tiratore scelto in forza alla CIA, coinvolto in un’operazione congiunta in Itrian per l’eliminazione di Umarov.
Purtroppo gli Stati Uniti non hanno l’autorizzazione all’impiego diretto di ulteriori forze militari nell'area per via dell’accordo con la Russia ma il Pentagono non può attendere e non ha più fiducia nel Cremlino.

Per questi motivi gli Stati Uniti hanno richiesto supporto alla NATO ed al governo Italiano, per l’impiego segreto di uno SSS-TEAM con l’intento di risolvere la situazione.

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L’eco del rumore delle quattro pale dell’MH90 svanisce in lontananza mentre il velivolo si allontana velocemente nell’oscurità, sfiorando la cima degli alberi in volo NOE.

Ok, siamo in ballo, lancio un’occhiata ai miei compagni del team SSS: Gecko, Garmin e Bichok , disposti in formazione di copertura, e dò il segnale di movimento.

Abbandoniamo silenziosamente il nostro punto di infiltrazione e ci dirigiamo velocemente nella boscaglia che copre le pendici della collina di fronte alla nostra posizione.

Raggiunta la copertura della vegetazione, dopo aver scavalcato i primi muretti a secco che caratterizzano l’A.O., ci mettiamo in contatto con la nostra FOB che ci fornisce un aggiornamento della situazione con ulteriori informazioni circa il posizionamento di elementi del dispositivo del MIC da ricognire e comunicare al comando.

Procediamo con calma e metodicità ad inserire i dati sui dispositivi di navigazione individuali ed a posizionarli su mappa, e dopo un rapido controllo siamo pronti a muovere.

Procediamo nella missione così come pianificato.

Il nostro primo obiettivo è quello di catturare vivo Dakka Umarov, il leader del MIC, ed estorcergli tutte le informazioni di cui è in possesso per farlo poi esfiltrare dal nostro supporto aereo che si è temporaneamente portato in zona sicura.

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Siamo in avvicinamento al campo di Umarov, sappiamo che dovremo essere molto cauti, fonti HUMINT hanno rivelato che il campo è sorvegliato attentamente e che vi sono numerose guardie che controllano sia la sicurezza di Umarov che l’eliporto dove si trova il MI17 “HIP” personale del capo del MIC, pronto a decollare per ogni evenienza e per portare al sicuro il leader ceceno.

Con estrema cautela avanziamo nella boscaglia, giunti a circa centocinquanta metri dal nostro obiettivo Garmin, che funge da scout, fa segno di fermarci. Ci abbassiamo lentamente nella vegetazione e restiamo in attesa, distinguiamo nettamente delle voci, uno scambio di battute salaci tra le guardie di Umarov ed una pattuglia Cecena che controlla il territorio.

Maledizione! Quel bastardo di Umarov ha impostato bene il controllo sul suo territorio, rischiamo di pagare molto cara la minima imprudenza.

Restiamo congelati una decina di minuti per fare in modo che la pattuglia si allontani dopo di che muoviamo silenziosamente verso l’obiettivo.

Con Geko al mio fianco guadagno una buona posizione di tiro su di una sentinella che controlla il campo di Umarov dall’alto di un’altana mentre Garmin e Bichok vanno a posizionarsi tra l’elicottero ed il campo pronti ad infiltrarsi per catturare Umarov non appena io avrò neutralizzato la sentinella.

Le condizioni per il tiro sono ideali, la serata è tersa e, fortunatamente, il fastidioso vento che ha soffiato per tutta la giornata precedente e parte della mattina è caduto.

Prendo la mira designando il bersaglio anche con l’ AnPEq 16 montato sul rail superiore del mio SPR MK12 mod.0 e faccio fuoco abbattendo la sentinella.
Geko immediatamente dà il segnale “GO! GO! GO!” ai nostri due compagni che, silenziosi come ombre, entrano nel campo del MIC dirigendosi verso la tenda di Umarov.

Passano attimi di tensione poi la voce di Bichok per radio << Siamo in avvicinamento da sud, abbiamo un pacco con noi >>.
Geko si mette in contato con il nostro MH90 e ci dirigiamo verso la ZAE designata trascinando con noi un attonito e sconvolto Dakka Umarov, i suoi giorni da Leader insurrezionalista sono finiti!.

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Imbarcato il nostro prigioniero sull’MH90 provvediamo a inoltrare il nostro rapporto orario cifrato al comando :– TOPDJVHQCQMVG5-33T0688745H4519995G-RHBBPD11-JEFPRNUMSMTM7-SDMTO-SPVHC-ROHRAC1-21- , comunicando la cattura di Umarov; dopo di che ci ricondizioniamo e iniziamo a muoverci.

Il nostro prossimo Obiettivo sarà di portare soccorso al sergente Smith. Lungo il tragitto, che effettuiamo rigorosamente al di fuori di ogni sentiero e nella boscaglia, memori della presenza di almeno una pattuglia di controllo del territorio in zona, effettuiamo la ricognizione su due elementi del dispositivo MIC in A.O..

Proprio nel corso dell’acquisizione del secondo elemento commettiamo una leggerezza che rischia di costarci estremamente cara.

Nell’ acquisire le informazioni a mezzo dispositivo elettronico, a causa dell’errato calcolo della tempistica di illuminazione del dispositivo, manchiamo di coprire la luce necessaria all’ acquisizione dell’immagine da recuperare.
Un fottutissimo lampo bianco squarcia la notte e ogni speranza di passare inosservati viene azzerata dall’ attivarsi di un paio di fasci luminosi a circa trecento metri dalla nostra posizione.

Via Via Via,
cerchiamo di guadagnare velocemente la copertura della vegetazione, non ci voleva proprio l’incontro con una pattuglia a circa quattrocento metri dalla posizione di Smith.

Raggiungiamo la boscaglia e ci tuffiamo al suo interno, purtroppo i cespugli non offrono una copertura particolarmente fitta e la pattuglia ha forzato l’andatura, tra poco li avremo addosso.
Ordino ai ragazzi di smetterla di fuggire e di imboscarci come meglio possiamo, cercheremo di farli sfilare facendo perdere le nostre tracce.

Facile a dirsi…… ma sono dei mastini, non mollano.
Noi siamo congelati sotto i cespugli, schiacciati a terra testa bassa per evitare ogni possibile riflesso o riverbero che possa svelare la nostra posizione, ma loro non vanno via…restano a cercarci per almeno 5 minuti…. 5 minuti lunghissimi, uno di loro arriva a passarmi a meno di due metri fortunatamente senza vedermi, i miei nervi iniziano ad andare in crisi, la tensione diviene insopportabile poi, fortunatamente, decidono di spostarsi e riprendere il loro pattugliamento.
…L’abbiamo scampata per un pelo….
Dopo aver atteso che la pattuglia sia sufficientemente lontana ci ricompattiamo e ci muoviamo alla volta della posizione del sergente Smith.

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siamo in posizione nei pressi del rifugio di Smith.

il sergente, benché ferito, è riuscito a predisporre un suo perimetro di sicurezza utilizzando delle mine anti uomo di fabbricazione russa. I guerriglieri ceceni non si azzardano a cercare di catturarlo senza il supporto di un team di sminatori che possa rendere l’area sicura. Dovremo sfruttare a nostro vantaggio questa situazione.

Ci avviciniamo con cautela e, con Bichok, illuminiamo con il nostri AnPeq le due sentinelle abbattendole simultaneamente. Riusciamo a metterci in contatto con Smith, le cui condizioni si sono aggravate e che non è in grado di guidarci nel campo minato. A questo punto non ci resta che aspettare al varco il team di sminatori ed impadronirci dei loro sistemi di sminamento.

Fortunatamente non dobbiamo aspettare molto, gli sminatori sono solo due e vengono prontamente e silenziosamente abbattuti a colpo singolo da me e da Bikok. Geko si impadronisce di un sistema di sminamento e subito si dà da fare per aprire un varco nel campo minato e raggiungere Smith. Bichok , il nostro medic, lo segue mentre io e Garmin restiamo a fare sicurezza fuori dal perimetro.

Bichok raggiunge Smith e provvede a somministrargli le prime cure, il sergente ha una gamba rotta ed una scheggia di legno infilata nel torace, mentre Bikok effettua le medicazioni Geko ne approfitta per neutralizzare l’intero campo minato, non senza farci stare in apprensione dato che l’esplosione di una sola mina rischierebbe di far saltare tutta la zona a causa della detonazione “per simpatia” di tutte le altre.

Terminate le operazioni segnaliamo al comando la posizione di Smith, che ci assicura di poter badare a sé stesso fino all’ arrivo dei soccorsi, e ci rimettiamo in movimento per proseguire la nostra missione.

Effettuiamo la ricognizione di altri due elementi MIC e ci dirigiamo alla volta di un ponte che il comando intende mettere sotto osservazione, fonti HUMINT hanno infatti comunicato che quella installazione sarà utilizzata come punto di incontro tra il MIC e i suoi fornitori di armi .

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Contattiamo il comando ed inoltriamo il nostro rapporto all’orario prefissato: - TOPDJVHQCQMVG5-33T0689196H4519835G-RHBBPJ13-QHRJGSPTPRNUMSMTH3-JEFPRNUMSMTM4-EJFMQ-SPVHC-ROHRAC2/23- .

Ci siamo posizionati a mezza costa di una collina a sud-ovest del ponte ed abbiamo allestito il nostro POA per tenere sotto osservazione l’obiettivo.

Siamo disposti a raggiera, ognuno dei miei tre compagni ha allestito la sua posizione occultandola mentre io mi apposto in copertura circa una quindicina di metri più su rispetto alle loro posizioni con il compito sia di coprirli che di annotare quello che loro mi segnaleranno.

Definite le posizioni e verificato che manca ancora molto tempo all’ orario che HUMINT ha segnalato come probabile per i movimenti del MIC decido di inviare Garmin e Bichok a effettuare la recon su altri due dispositivi MIC situati nell’ arco di circa 6/700 metri dalla nostra posizione.

I nostri due operatori si muovono velocemente e con prudenza comunicando periodicamente via radio i progressi fatti e la loro posizione, acquisiti entrambi i punti rientrano al POA.

Rientrati i nostri due compagni valuto con attenzione i tempi a disposizione e decido di andare a fare un tentativo per liberare StephanBojri, ministro dei rapporti internazionali del governo ceceno rapito dal MIC.

Le fonti HUMINT riferiscono che il ministro può essere stato torturato e drogato per cui , lasciando Gecko e Garmin sul POA, mi muovo con il nostro medic Bichok.

Ci muoviamo velocemente nella boscaglia, raggiungiamo una strada che percorriamo per qualche decina di metri abbandonandola velocemente, scavalchiamo l’ennesimo muretto a secco e ci inoltriamo nella boscaglia in direzione della presunta posizione del campo di prigionia dove i guerriglieri del MIC tengono prigioniero Bojiri.

L’ HUMINT è stata , ancora una volta, attendibile e precisa, a circa un centinaio di metri dalla pozione presunta individuiamo le fioche luci dell’accampamento. Contatto il Comando che immediatamente attiva l’NH90 dalla sua posizione di stand by in area sicura, l’elicottero si getta in volo NOE verso la nostra posizione.

Ci avviciniamo con cautela e riesco ad individuare le due sentinelle di guardia, bisognerà eliminarle in rapida sequenza in modo che non possano dare l’allarme.

Raggiunta una buona posizione di tiro inquadro la prima e faccio fuoco, TANGO DAWN! Il corpo della sentinella non ha ancora toccato terra che inquadro l’altra e faccio fuoco, TANGO DAWN! Bichok si fionda immediatamente nell’ accampamento mentre io lo seguo tenendomi in copertura.

Bichok raggiunge il ministro, verifica le sue condizioni, è stato torturato e drogato, ha un braccio con una brutta frattura. Il nostro medic provvede con perizia a steccargli il braccio e poi lo sorregge accompagnandolo fuori dalla tenda e in area sicura, io li seguo tenendomi sempre in copertura e contattando il nostro angelo custode che di lì a pochi minuti si ferma in overing lanciando un penetratore da giungla e prelevando così il ministro Ceceno.

Missione compiuta! Comunichiamo ai nostri compagni che rientriamo al POA indicando anche la nostra direzione di avvicinamento, anche questa è fatta!.

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Dal nostro POA effettuiamo il rapporto al comando all’ orario prestabilito : - TOPDJVHQCQMVG5-33T0688865H4519990G-RHBBPG11-QHRJGSPTPRNUMSMTH3-JEFPRNUMSMTM4-EJFMQ-SPVHC-ROHRAC3/0200. La nostra posizione è ottima, abbiamo una discreta visibilità sul ponte, l’aria è tersa ma la temperatura inizia a scendere decisamente.

Il compito che ci attende, aspettare in osservazione per ben due ore e mezza fermi al freddo, mette alla prova la preparazione del team, i materiali in dotazione e, non ultima, la determinazione degli operatori.

A complicare le cose ci pensa anche il MIC, una pattuglia di guerriglieri infatti non trova di meglio che venire a razzolare proprio sulla nostra collina.

Il nemico imperversa pattugliando con attenzione la zona, più di una volta mi coglie il panico di essere stato localizzato ma, fortunatamente, grazie alla posizione preparata ed al mimetismo della BDU riesco a farla franca e come me anche i miei compagni. In ogni caso la pattuglia nemica ci fa passare veramente dei brutti quarti d’ora, sono sempre lì…. Quando pensi che si siano allontanati rieccoli che tornano…un vero incubo.

Alle 04.00, con la pattuglia nemica che ci ronza intorno peggio di un calabrone, effettuiamo il rapporto periodico al comando: -TOPDJVHQCQMVG5-33T0688865H4519990G-RHBBPG11-JEFPRNUMSMTM1-EJFMQ-SPVHC-ROHRAC4/0400

Ad ogni buon conto riusciamo ad annotare tutto quanto vediamo verificarsi sul ponte anche se, in un paio di occasioni, non riusciamo a rilevare molto perché per osservare meglio sarebbe stato necessario rivelare la nostra posizione alla contro-interdizione.

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Approfittando del temporaneo allontanamento della pattuglia del MIC ci mettiamo velocemente in movimento per allontanarci dall’ area. Ci dirigiamo velocemente verso altri due punti da ricognire e poi verso il prossimo obiettivo.

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Acquisiti i due punti facciamo il nostro rapporto periodico all’ orario stabilito dal comando: - TOPDJVHQCQMVG5-33T0688082H4520224G-RHBBPh5-QHRJGSPTPRNUMSMTH1-ROHRAC5/0530 e poi ci muoviamo verso l’obiettivo.

Sappiamo che il MIC ha avviato una fase di allestimento e montaggio di nuove strutture per l’armamento bellico. Il Comando sospetta che queste strutture siano dei veri e propri bunker per la realizzazione di armi chimiche, ma non se ne ha la certezza. Il MIC si serve di carpentieri locali che in segreto hanno sposato la causa insurrezionalista.
Nostro compito sarà di infiltrarci nel campo costruzioni senza farci scoprire dagli operai e dagli eventuali operatori del MIC posti a sorveglianza, recuperare informazioni sugli eventuali armamenti ed effettuare un report fotografico, prelevando eventualmente elementi utili al comando per l’analisi delle operazioni del MIC.

L’ingresso nell’area di attività del MIC non sarà semplice. dovremo preoccuparci di sabotare il sistema di allarme del campo ed il generatore elettrico, contemporaneamente, sparando un colpo alle rispettive centraline di collegamento. Una volta eliminati i due sistemi il campo sarà in pieno black out e gli uomini del MIC si adopereranno per ripristinare l’energia. Dovremo sfruttate il black out per introdurci nell’area e recuperare quante più informazioni possibili, prelevando eventualmente elementi che possano aiutare il comando a scoprire le operazioni del MIC.

L’operazione dovrà essere condotta in modalità stealth ma, in casi estremi, potremo usare la forza.
Ci avviciniamo con cautela all’obiettivo, effettueremo il tiro io e Bichok, prendiamo posizione e, appena pronti segnaliamo a Geko che ci coordina. Al suo via apriamo il fuoco …..ma mr. Murphy decide di farci visita ( ci ha lasciati in pace per troppo tempo) …. il fucile di Bichok di inceppa! La copertura stealth è saltata!

Senza perdere un attimo acquisisco le guardie del MIC ed apro il fuoco! Due colpi secchi neutralizzano le guardie mentre il resto del team, sotto la mia copertura, si proietta nel campo alla ricerca di informazioni acquisendo tutto quello che c’era da acquisire.

Ok, poteva andare meglio ma è andata comunque! Ci allontaniamo velocemente per raggiungere un punto dove occultarci e controllare le info acquisite.

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Ci fermiamo occultati nella boscaglia e controlliamo le informazioni acquisite. In base a tali informazioni saremo in grado di identificare il pericoloso Kovalenko, il cecchino braccio destro di Dakka Umarov.

Kovalenko è un cecchino professionista ed il suo obiettivo è contribuire alla causa del MIC, ha già teso una trappola al Sgt. Smith riuscendo a ferirlo.
Questa volta però saremo un passo avanti a lui. Sappiamo che ogni settimana raggiunge la sua famiglia nel villaggio di Alberaboush muovendosi da solo confidando nel fatto di non poter essere identificato perché, negli archivi della NATO non è presente nessun dato che possa identificarlo ma, questa volta, siamo in condizioni di riconoscerlo per cui cercheremo di “fargli la festa”.

Raggiungiamo il villaggio di Alberaboush e mettiamo in atto le procedure per identificare e eliminare Kovalenko ma, purtroppo, non riusciamo a farlo prima che si aggorga del pericolo. Provo un tiro disperato ma , purtroppo, senza esito.
Kovalenko l’ha fatta franca anche questa volta, riesce a raggiungere la copertura della boscaglia ed a far perdere le proprie tracce.

Pazienza, almeno non abbiamo avuto perdite.

Prima di raggiungere la ZAE per l’esfiltrazione, però, ci aspetta un altro compito. Il MIC ha posizionato due disturbatori satellitari, dovremo raggiungerli e disattivarli utilizzando dei codici che ci ha fornito il comando. Ovviamente i codici sono molteplici e non sappiamo quali siano quelli esatti per cui dovremo fare dei tentativi .

Ci mettiamo in movimento alla volta della posizione degli Jammer, che sono posizionati a circa 150 metri l’uno dall’altro e che, probabilmente, saranno controllati dai guerriglieri del MIC.

Il tempo stringe e Garmin e Bichok si portano avanti con i codici mentre io e Geko ci fermiamo per fare l’ultimo rapporto orario al comando.

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Effettuiamo l’ultimo rapporto al comando: - TOPDJVHQCQMVG5-33T0688225H4520705G-RHBBPH5-QHRJGSPTPRNUMSMTH1-JEFPRNUMSMTM5-6-AJVPBHGAJ-GJCHPC-ROHRAC6/0700,
Abbiamo appena finito la trasmissione che Garmin e Bichok ci comunicano di essere riusciti a disattivare gli Jammer, i nostri sono stati localizzati da una pattuglia del MIC ma sono riusciti a rompere il contatto ed a far perdere le proprie tracce. Bravi ragazzi, ben fatto!

Ci dirigiamo verso la ZAE dove abbiamo il rendezvous con il nostro NH90. Saliti a bordo lancio uno sguardo da portellone al territorio dell’ITRIAN che si allontana velocemente scorrendo sotto il velivolo, sono soddisfatto, poteva andare meglio con l’eliminazione di Kovalenko ma, alla fine, è andato tutto bene.

MISSION ACCOMPLISHED

Con Op. QuiteRumble gli Shadows hanno organizzato una bella manifestazione, è stata una gara decisamente tecnica che ha richiesto una buona preparazione e un buon affiatamento ai team partecipanti.
Personalmente, ed indipendentemente da ogni risultato di classifica, mi sono divertito un mondo ed era parecchio che non mi succedeva, l’ho detto e confermato non appena esfiltrato alla FOB, ci sono stati momenti in cui veramente è parso di vivere un film, di questo va dato atto e merito agli amici Shadows che hanno fatto veramente un ottimo lavoro,
BRAVI ragazzi, alla prossima..

Edited by Cowboy President - 16/6/2021, 17:38
view post Posted: 26/4/2019, 19:10 UNA GRANDE PERDITA, MASSIMO "CARO" CI HA LASCIATI - News
Purtroppo ieri ho appreso la notizia della morte di Massimo "Caro" Ferri a causa di una brutta malattia che se lo è portato via in un mese di tempo.
Massimo è stato un nostro valido socio per diversi anni dal 2007 al 2013, anno in cui ha dovuto lasciare suo malgrado a causa di problemi cardiaci che lo avevano portato anche al trapianto di cuore ma, fino alla fine, anche se non poteva più giocare attivamente, ha sempre dato supporto al club svolgendo egregiamente il ruolo di arbitro e di supporto logistico.
Dal 2013 ha dovuto smettere deinitivamente ma è rimasto sempre uno di noi.
Ieri Dolly mi ha dato la fulminante notizia.
Addio Massimo, che la terra ti sia lieve.
view post Posted: 1/3/2017, 18:17 LUTTO PER LA FAMIGLIA DI COSIMINO "MARESCIALLO" BELLANOVA - News
E' venuta a mancare oggi, a seguito di un terribile incidente stradale, la sorella minore di Daniela, moglie di Cosmino "Maresciallo" Bellanova.
Ci stringiamo vicino a Cosimino e Daniela condividendo il loro dolore.
Condoglianze.
view post Posted: 18/6/2016, 19:13 DEBRIEFING SHOOTER'S RECON- OPERATION "UNDERGROUND WAR" - Debriefing
DEBRIEFING OPERATION “UNDERGROUND WAR”

OPERATORI:
Giuseppe "Cowboy" Longo: Team Leader & marksman
Francesco "Geko" Murri: Navman
Pasquale "Commando" Santoro: Vice Team leader & security
Leonardo "Cip" Gallitelli: security


La complessa vicenda che vede coinvolti i due stati confinanti del Leukanistan e del Kapitanistan è in continua evoluzione.

Nonostante un periodo di tregua apparente tra i due stati limitrofi, fonti HUMINT riferiscono che il regime del Kapitanistan sta foraggiando un movimento insurrezionale nel leukanistan con l’evidente scopo di destabilizzarne il governo. Pare che il leader del Kapitanistan, Il Generale Ubay Muammad Al Kebir, stia armando cellule di Terroristi che operano nel Leukanistan, con esplosivi e materiale perconfezionare ordigni istallabili su autobombe.

La situazione non può essere trascurata ed il CENTCOM Ostunistan, comando operativo competente per l’Apulistan, decide di intervenire.

Un Team di 4 operatori di tipo SS (Sniper/Spotter), composto da Tiratori ed Osservatori ,con callsign UNDER#01 verrà infiltrato in Leukanistan via terra dal Villaggio di confine Moschell per effettuare una ricognizione delle Strutture Militari site sul confine tra i due stati, allo scopo di recuperare info sul traffico di esplosivi diretto ai Terroristi del Leukanistan.

La missione dovrà essere effettuata in modalità cover, mantenendo un profilo basso evitando qualsiasi contatto con ostili o contadini.

Ricevuti gli ordini di missione e formato il team, composto da Cowboy, Gecko, Commando e Cip, passiamo alla fase di pianificazione.

Abbiamo molte e dettagliate informazioni sulle operazioni che saremo chiamati a svolgere, segno questo che gli “slimer” questa volta hanno fatto un buon lavoro.
Sarà necessario, prioritariamente, allestire un POA per controllare i movimenti dei kapitanistani dall’altra parte del confine e, nel contempo, effettuare un’azione volta all’eliminazione di una pattuglia motorizzata kapitanistana che allestisce dei ceck point sul confine per recuperare informazioni sui turni di guardia e la dislocazione delle forze Kapitanistane in zona dopo di che si dovrà eliminare la guardia all’unico ponte che controlla il passaggio per il Kapitanistan e , una volta entrati nel paese, effettuare una recon per l’individuazione ed identificazione delle forze predisposte da Al kebir e andare ad investigare sul deposito dove vengono allestiti gli ordigni.

Niente di difficile vero?... si come no!

Effettuiamo un’attenta pianificazione della missione vagliando più ipotesi alternative.

Innanzi tutto stabiliamo di utilizzare per la missione le DCU ( Desert Combat Uniform), data la conformazione e la natura del terreno e delle coltivazioni ivi presenti ci pare la scelta più adeguata.

Dopo aver vagliato diverse opzioni stabiliamo di dividere quasi subito il team in due sezioni, “Lego 1” ( Cowboy e Gecko) e “Lego 2” (Commando e Cip).
Lego 1 si dirigerà subito presso il ceck point “Apache” ( uno dei quattro ceck point che la pattuglia motorizzata allestisce ad intervalli regolari sulla strada di confine) mentre Lego 2 , utilizzando le ghillie suit, andrà ad allestire il POA per controllare i movimenti del traffico lungo la strada di confine.

Compiuta la loro missione i due team effettueranno un rendez vous su di un punto prefissato e poi forzeranno l’ingresso in Kapitanistan eliminando le sentinelle sul ponte di accesso.

Appena oltrepassato il ponte i team si divideranno nuovamente, “Lego 2” effettuerà la ricognizione della caserma principale kapitanistana ed andrà ad acquisire il punto Echelon 4, mentre il team Lego 1 effettuerà la recon sui punti Echelon1, 2 e 3 ed andrà ad ingaggiare l’OBJ Box dove vengono allestiti gli ordigni da inserire in Leukanistan.

Stabiliamo un secondo punto di rendez vous per riunire i due team e valutiamo eventuali varianti, se tutto va come deve andare prevediamo di completare il tutto non oltre le 0400 del 12062016.

Giuntri alla FOB il comando ci dà gli ultimi ragguagli sulla missione, se riusciremo a rientrare il Leukanistan riattraversando il ponte entro le 0500 avremo la possibilità di beffare le difese kapitanistane.

Giunta l’ora x ci mettiamo in movimento, dobbiamo affrontare subito una salita abbastanza ripida per raggiungere l’altopiano dove i due team si separeranno.
Effettuata la salitona in pochi minuti il team si divide, io e Gecko dirigiamo immediatamente sul ceck point “Apache” mente Commando e Cip vanno ad appostarsi sul luogo che hanno individuato come ottimale per la ricognizione.

Con Gecko arriviamo su Apache alle 1930 circa, il passaggio della pattuglia sui ceck point inizia alle 2030 quindi abbiamo tutto il tempo di trovare una buona posizione e di appostarci in occultamento.

Prendiamo posizione a circa una ventina di metri dal punto dove presumiamo si fermi il mezzo ed aspettiamo.

Alle 2030 ecco arrivare il mezzo, si ferma, e l’equipaggio scende per allestire la sagoma per il tiro, seguiamo tutto dal nostro nascondiglio, ci posizioniamo sul canale dell’OBJ ed io inizio, moooolto lentamente, a strisciare per avvicinarmi e prendere una buona posizione di tiro ( qui avremo solo la possibilità di un tiro e un tempo max per fare l’obj di 5 minuti, quindi non possiamo sbagliare).

Mentre sto cercando di prendere una posizione migliore per tirare ecco che un altro team chiede la finestra di ingaggio.

L’altro team sbaglia il bersaglio al primo tiro, chiede l’autorizzazione al secondo e l’arbitro, del tutto inaspettatamente, lo concede!!!, secondo tiro e mancato anche questo …la sentinella si attiva ed inizia a tirare a raffica….

Insomma succede un bel casotto e noi lì vicino nascosti a sperare di non essere coinvolti. Comunque cerco di portarmi più sotto sfruttando il parapiglia, arrivo strisciando a nemmeno una quindicina di metri dal bersaglio, inizio a prepararmi per tirare ma, quando stiamo per chiedere l‘autorizzazione al tiro ecco che il mezzo prende e riparte…caxxo…è già passata mezz’ora?!

Pazienza…. Aspetteremo, lo avevamo messo in conto.

Riusciamo a contattare lego 2, purtroppo non ci danno buone notizia, nonostante le ghillie suit sono stati individuati dagli osservatori e, quindi, il loro OBJ viene completamente azzerato.

Maledizione!
Non è il miglior modo per iniziare ma non bisogna mollare, la “missione” è all’inizio e ce la possiamo giocare se riusciamo a fare bene gli altri obiettivi.
Siamo costretti ad aspettare fino alle 2300, da un punto di vista è anche meglio perché potremo tirare con il vantaggio dell’oscurità, le nostre DCU si confondono benissimo nel grano dove siamo appostati ed è veramente difficile localizzarci, inoltre ho tutto il tempo, avendo visto bene dove si ferma il mezzo, di prepararmi una buona posizione di tiro che mi consentirà di ridurre al minimo i movimenti e di tirare ad una distanza decisamente ottimale, intanto inganno il tempo tirando dei colpi al cartello con cyalume che indica il sito dell’OBJ giusto per valutare l’effetto del vento sulla traiettoria del colpo, purtroppo, infatti, si alternano momenti in cui non spira un alito di vento a momenti in cui si alzano delle insidiosissime raffiche che spostano il colpo anche di una quarantina di centimetri.

Arrivato finalmente il mezzo, l’equipaggio scende e predispone la sagoma mentre la sentinella si mette a controllare proprio il grano facendo delle ampie spazzolate con la sua torcia, per ben due volte mi costringe ad appiattirmi ed a coprire l’ottica del mio SPR12 MK1 ma, fortunatamente, non riesce a localizzarmi. Gecko chiede l’autorizzazione al tiro e, non appena l’arbitro dà l’autorizzazione, tiro il grilletto: Tango Down ..sagoma abbattuta, schizziamo fuori dalle nostre posizione e raggiungiamo il mezzo, lo perquisiamo recuperando una busta dopo di che partiamo velocissimi verso il punto di rendez vous con Lego 2.

Mentre marciamo letteralmente a passo di corsa per cercare di recuperare un po’ di tempo proviamo a contattare i nostri compagni per spostare il punto di rendez vous più in prossimità dell’OBJ ponte e abbreviare i tempi.

Putroppo le comunicazioni radio non sono il massimo, solo quando siamo quasi all’altezza del ponte riusciamo a contattarli e a comunicargli di raggiungerci …però …abbiamo coperto 800 metri in appena 7 minuti…praticamente una corsa considerando che ci siamo mossi nei campi.

Lego 2 ci raggiunge e ci localizza grazie alle segnalazioni IR di Gecko, compattato il team ci muoviamo veloci verso il ponte.

Vediamo nettamente le due sagome delle sentinelle, e ci facciamo sotto. Commando contatta l’arbitro e, purtroppo, siamo in coda ad altre due squadre, dovremo aspettare. Ne approfittiamo per avvicinarci e renderci conto della situazione.

A tirare saremo io e Gecko, io prenderò la sagoma ad est mentre Gecko quella ad ovest.

Seguo ocn attenzione l’esecuzione dell’obiettivo di una squadra che ci precede e decido di prendere posizione dalla parte superiore del terrapieno dietro il quale ci siamo occultati per effettuare il tiro.

Lentamente salgo sul terrapieno ed inizio a strisciare verso la sagoma stando attendo a tenermi coperto rispetto alla sentinella reale ferma vicino alle sagome.
Sfruttando la copertura di un guard rail e l’effetto mimetico della DCU sul terreno argilloso nonché il casotto che fanno i team che transitano sul ponte dopo aver completato l’obj, mi posizione in maniera ottimale. Anche Gecko, intanto, prende posizione. Entrambi riferiamo di essere pronti e Commando chiede la finestra di ingaggio. Non appena l’arbitro dà l’autorizzazione al fuoco io e Gecko tiriamo contemporaneamente. Perfetto! Sagome abbattute !.

Saltiamo fuori e raggiungiamo l’arbitro , recuperiamo una busta e transitiamo sul ponte entrando in Kapitanistan.

Qui commettiamo un errore, allarmati dalla presenza della contro interdizione e preoccupati dalal vicinanza della caserma kapitanistana da ricognire che non dista nemmeno duecento metri dal ponte, omettiamo di controllare quanto ci è stato consegnato, non appena passato il ponte, infatti, di dividiamo immediatamente con Lego 1 che dirige subito verso est mentre Lego 2 prende verso ovest per andare a posizionarsi sul punto che ha scelto per iniziare la sua recon.

Con Gecko ci muoviamo velocemente costeggiando il canale che abbiamo appena superato transitando del ponte e tenendo d’occhio, abbastanza preoccupati, una pattuglia di contro interdizione posizionata sulla strada a nord rispetto a noi a circa un centocinquanta metri che ad intervalli spazza la zona con le torce. Infatti siamo costretti, in più di una occasione, ad acquattarci per non essere localizzati.

Riusciamo comunque ad evitare la pattuglia ed a raggiungere ed acquisire Echelon 1.

Adesso il problema è raggiungere Echelon 2, per arrivarci saremo costretti a passare proprio dove si trova la pattuglia di prima.
Fortunatamente vediamo che si allontanano in direzione della caserma , ne approfittiamo e raggiungiamo la loro posizione, stiamo per superarla quando siamo costretti ad occultarci a causa di un veicolo che sopraggiunge.

Passato l veicolo ci rimettiamo subito in marcia e arriviamo in breve nei pressi di Echelon 2. Ci fermiamo un attimo sotto la copertura di un uliveto basso per rifiatare ma ecco che, in lontananza, vedo arrivare una pattuglia di contro interdizione.

Via, via, via, ci allontaniamo velocemente, non ci hanno individuato ma è meglio mettere quanta più distanza possibile tra noi e loro.
Raggiungiamo ed acquisiamo Echeleon 2 dopo di che dirigiamo verso Echelon 3.

Raggiunto ed acquisito anche Echeolon 3 decidiamo di raggiungere il nostro secondo punto di rendez vous per aspettare gli altri e ricongiungerci.
Raggiungiamo il punto e ci occultiamo, ne approfittiamo per mettere qualcosa sotto i denti, non ci siamo fermati un attimo da quando abbiamo abbattuto la sagoma su Apache.

Stiamo per dare una letta al materiale acquisito quando vediamo le luci di una contro interdizione che entra nell’uliveto dove abbiamo piazzato il nostro punto di rendez vous.

Maledizione! Via, veloci raggiungiamo il limite dell’uliveto, entriamo nel grano per un centinaio di metri e ci occultiamo al sicuro.
Cerchiamo di contattare Lego 2 per comunicare che il sito del rendez vous è compromesso e dare le coordinate della nostra posizione ma per radio niente da fare.

Nel contempo leggiamo finalmente il materiale consegnatoci, sono due report, il primo ci dice che, se non riusciamo a passare in leukanistan per le 0500 dovremo andare a eliminare un OBJ supplementare costituito da una batteria A/A, cosa questa che consentirà il nostro recupero da parte di un MH60 della coalizione alleata … solo che l’obj si trova a circa un click e mezzo dalla nostra posizione verso nord est e che per raggiungerlo bisogna affrontare una certa pendenza….credo che cercheremo a tutti i costi di passare in Leukanistan per tempo!

L’altro report invece ci chiede di verificare due edifici della caserma kapitanistana penetrando al loro interno per acquisire le informazioni ivi presenti.
Maledizione! Dovremo pagare lo scotto di non aver letto subito il materiale acquisito. Un errore da reclute ….

Ma tant’è … ormai cosa fatta capo ha.

Lego 2 è sul posto…… se non riusciamo a comunicargli il report per radio dovranno tornare indietro per eseguire l’ordine.

Purtroppo tutti i tentativi di comunicare con Lego 2 non vanno a buon fine, quando Commando e Cip ci raggiungono dopo aver effettuato la recon ed acquisito Echelon 4, gli consegnamo il report e, invece di andare tutti e quattro sull’OBJ Box, ci dividiamo nuovamente.

Lego 1 si dirige su Box mentre lego 2 torna alla caserma per eseguire il report.

Con Gecko raggiungiamo Box dopo una marcia da incubo in un campo di erbacce abbattute dal vento ma ancora radicate nel terreno che ci hanno costretti ad un grosso sforzo per muoverci.

Raggiungiamo l’OBJ, veniamo messi in coda dall’arbitro, giunto il nostro momento ci avviciniamo da nord est, prendo posizione e tiro alla sagoma da 20 metri circa , tango down, bersaglio colpito. Raggiungiamo il caseggiato che dobbiamo ricognire e….. facciamo scattare l’allarme. Sulla porta c’era una sentinella “reale” seduta a terra ed appoggiata al muro, francamente ho pensato che stesse riposando e che non si attivava dato che avevo colpito la sagoma, invece…… rappresentava il cadavere della sentinella virtuale che io avevo appena abbattuto e che, se perquisita, ci avrebbe dato il codice per disattivare l’allarme. Pazienza. Entriamo nell’edificio con solo un minuto di tempo nel corso del quale fotografiamo tutto quello che vediamo.

Al termine dell’obiettivo l’arbitro ci chiede se vogliamo l’aiuto cartografico per ottenere le info che avremmo acquisito se avessi fatto tutto correttamente. Rifiuto, non mi pare il caso di tentar la sorte per qualcosa che alla fin fine potrebbe anche non servirci. Infatti le info che avremmo ottenuto erano relative all’OBJ da eliminare in caso non facessimo in tempo a passare in Leukanistan per le 0500 del mattino.

Sono le 0330 e ci troviamo a circa un click e mezzo dal ponte, considerando anche il tempo per fare il rendez vous con Lego 2 non dovremmo avere problemi.
Ci mettiamo in marcia e per le 0350 siamo a circa 200 metri , riusciamo subito a contattare Lego 2 e per le 0400 effettuiamo il rendez vous sempre grazie ai segnali di riconoscimento IR.

I nostri compagni hanno compiuto la loro missione riuscendo a sfuggire alle pattuglie kapitanistane.

Rifiatiamo un attimo tutti insieme e per le 0410 ripartiamo alla volta del ponte per rientrare il Luukanistan che è distante solo 200 metri.
Alle 0415 passiamo il ponte anche se poi il nostro orario di esfiltrazione sarà le 0435 perché ci prendiamo il nostro tempo per compilare i vari report in tutta calma e tranquillità.

Bella gara, ci siamo veramente divertiti, Gianni Reitani ed i suoi ragazzi della Compagnia Incursori Cerignola sono ormai una garanzia di divertimento e di eventi ben fatti.

Concludiamo la gara sul podio al terzo posto, certo avremmo potuto fare di meglio con un po’ più di attenzione ma … va bene lo stesso, l’importante è che ci si sia divertiti.

Alla prossima.

Edited by Cowboy President - 16/6/2021, 17:43
view post Posted: 2/3/2016, 18:42 5 medaglie d'oro al valore assegnate all'equipaggio di un Chinook Italiano - News
Ovviamente queste cose NON devono MAI diventare di dominio pubblico, non sia mai ci rendiamo conto di avere delle forze armate degne di questo nome. -_-
view post Posted: 19/12/2015, 20:07 DEBRIEFING OPERATION "CAGED BIRD" - Debriefing
Riporto qui, dall'evento su Faceboook, il debriefing di Spectre 06:

Debriefing semiserio
Caged Bird
Ceglia Messapica
Team: Legio Phoenix Polignano a Mare – Spectre 06
13/12/2015

Operatori: Nome in codice Asg in dotazione
Mimì Mancini Stealth Stubby Killer M4 – Glock 26C
Gianlugi Sardano Losco Stubby M4 – Glock 17
Bellacosa Francesco Truciolo Carabine M4 – Glock 17
Sibilia Stefano Ice Pistol M4 Chicory style
Scagliusi Andrea Black Out M4 la cui paternità ormai e ignota

Ore 6.00 a.m. l’avventura comincia.
Truciolo messa in moto la Legio Car comincia il suo giro per prelevarci dalle nostre rispettive abitazioni e una volta caricata l’attrezzatura si parte alla volta di Monopoli dove presso la stazione di rifornimento Erg ci aspettata il Losco. Una volta arrivati, in pieno stile camionistico facciamo colazione facendo chi più chi meno i galletti con le bariste che ci rifilano dei cornetti che ci accompagneranno per tutta la giornata.
Ripartiamo alla volta di Celgie M. con il navigatore di Ice che tra rutti (I cornetti di cui sopra), risate, musica crepa scroto e foto proposte dall’Losco ci indica la strada.
Arrivati a Ceglie M., io che conoscevo la via non ho detto niente perche era troppo bello ascoltare Ice e Truciolo che si menavano frasi improponibili su che strada fare.
Arrivati sul campo da gioco mentre gli altri si preparano vado in FOB dove l’impareggiabile Beppe Longo mi consegna C4, una manciata di Dollari e report supplementare con istruzioni di missione.
Passata con la fifa in culo del sottoscritto la prova cronografo e completata la vestizione il Losco mette in ordine la squadra e procediamo con l’infiltrazione. Sono le ore 8.55 a.m.
Assetto squadra: 1° scout Ice, 2° Scout con compiti di navigazione di 1 livello Black Out, Cartografo Stealth, Capo squadra Losco ed a guardia Truciolo.
Primo obbiettivo Camp 4: istruisco Black Out sulla rotta da tenere e in maniera estremamente veloce lo raggiungiamo, obbiettivo freddo segniamo sull’apposito modulo quanto riportato sul cartello e procediamo con stesse modalità su Camp 3. Dai numeri scritti sul cartello deduco immediatamente che trattasi di spezzone di coordinata quindi, i Camp sono tutti da ricognire per metterla insieme.
In prossimità di Camp 3 sentiamo urla e il dolce canto delle asg: L’obbiettivo e caldo si ingaggia ma quando chiediamo finestra di ingaggio ci dicono che c’è da aspettare oltre 40 minuti e che c…o.
Decidiamo quindi impostato il gps, di muovere alla volta delle coordinate del report avuto in FOB lasciando sull’obbiettivo Camp 3 Losco e Truciolo con compiti di inteligence per capire come sono posizionati i difensori.
Quindi Alfa composta da Stealth, Ice e Black Out in navigazione verso l’informatore e Bravo con compiti di inteligence.
Muovendoci in maniera furtiva ma veloce dopo una breve e sciagurata sosta urinaria (capirete dopo il perché) contattiamo l’informatore, ma arriviamo con 3 minuti di ritardo (capito il perché) e l’arbitro ci commina una sanzione: aiuto cartografico -300 punti. Avendo sentito rumori strani in zona accetto subito firmo il modulo e andiamo via velocemente con dietro di noi un’altra squadra in attesa. Non appena ci allontaniamo un po superando una siepe che ci divideva dall’OBJ sentiamo la contro che ingaggia la squadra che era in attesa dopo noi, ringraziamo la dea bendata e via più veloci della luce. Mentre siamo in navigazione verso Camp 3 Bravo ci comunica di aver chiesto luce verde mentre noi eravamo a 750 mt di distanza e che avevamo pochi minuti per raggiungerli (Folli). Arrivati appena in tempo ci fiondiamo su camp 3 ma siccome la fretta ed il fiato corto fa i figli cechi, il volponi dei Raiders che lo presidiavano di accoppano come della quaglie cannate. Io con la carogna sulle spalle firmo il modulo e commetto il mio errore da cartografo indico una direzione che non dovevo e ci infogniamo in una selva oscura che la diritta via aveva dato le dimissione ed era partita per le Maldive. Consapevole dell’errore ma senza dare segni di sconforto esteriore bestemmiandomi tutti l’albero genealogico dando anche uno sguardo al futuro, trovata una radura, mentre gli altri si riposavano faccio il punto sulla mappa e do la direzione. Ed è in questo momento che al Losco viene un idea travolgente: squadra rovesciata, Truciolo in testa che innestata la funzione caterpilar ci apre una breccia tra una selva di spine accompagnati dalle bestemmie di Ice ad ogni puntura. Risultato perdiamo quasi un ora di tempo ma ne usciamo “vivi”.
Rifatto il punto su carta Losco decide di far fare la recon di Camp 5 a Black Out e Ice che posate le asg e armati solo di pistola partono in modalità gazzella per le coordinate stabilite. Notiamo che ci impiegano tanto a tornare e la cosa ci insospettisce. A dare concretezza alle nostre paure sentiamo tutto intorno a noi ingaggi a non finire e gli scout che contattati via radio non davano alcun segnale. Pensandoli sotto ingaggio, decidiamo di accorciare verso loro ma finalmente cominciamo a sentire negli auricolari un doppio impulso e capiamo che non dobbiamo insistere nel chiamarli perché si sono ocultati. Dopo quasi un ora diamo loro le coordiante dove siamo stazionati. Una volta ricongiunti, ci raccontano che hanno dovuto scansare una marea di contro molte delle quali gli passavano veramente ad un palmo dal naso e utilizzando ingaggi che le contro avevano con altre squadre per sgattaiolare via. Tutta questa tensione però ha un prezzo, ci consegna un Black Out completamente scarico di adrenalina e quasi tremolante mentre per contro Ice sembrava dopato.
Quindi tra la selva oscura e Camp 5 abbiamo impiegato oltre 2 ore: gara compromessa.
Dato 2 minuti di riposo dato agli scout impostiamo la rotta su Camp 1 che raggiungiamo in pochi minuti, lo ricognamo e dopo brevissimo consulto decidiamo di dividere la squadra dove Losco e Black Out fanno rotta su Camp 2, mentre Stealth, Truciolo e Ice fanno rotta su OBJ Canary dove è detenuto l’ostaggio da liberare.
Mentre Bravo prende l’ultima parte delle coordinate, Alfa arriva su OBJ Canary.
In attesa che Bravo si ricongiunga, comincio a fare, prendendomi i miei rischi, recon su Canary ed assisto ad una attacco da parte di un'altra squadra, capendo quanti difensori sono ed in che modo liberare la ragazza. Quindi una volta ricongiunti istruisco i ragazzi: finestra di 15 minuti ma solo 7 minuti da quando inizia lo scontro a fuoco per liberare Amira. Questa volta però siamo determinati e piombiamo a rastrello sulla casa. Attiro su di me l’attenzione di due difensori muovendomi in continuazione risultato: uno lo accoppo io ma in contemporanea mi restituisce il favore mentre l’altro viene freddato in arma bianca da losco, il terzo lo fredda non so chi. Si procede con l’irruzione in casa dove truciolo entra con glock in pugno e scova 2 ragazze che si somigliano in una maniera impressionate e quindi: a chi sparare? Ma una delle due si tradisce e fa sbucare da sotto un braccio la canna di una pistola e spara, ma Truciolo schiva e la fredda con un colpo preciso. Losco prende in consegna l’ostaggio e con la squadra a protezione la facciamo uscire. OBJ completato firmo i moduli di rito e immediatamente via in posizione sicura.
A questo punto inseriamo le coordiante frutto delle recon che risulta lontano da noi Km 1,780. Non c’è tempo per arrivarci quindi si decide di esfiltrare per non incorrere in ulteriori penalità. Impostata la rotta per la FOB ci avviamo ma una contro ci piomba alle spalle. Truciolo da l’allarme a incominciamo la corsa ma notiamo che Truciolo non è dei nostri quindi ci tocca ingaggiare, dopo un pò notiamo che lo scontro si protrae a lungo e quindi decidiamo di darci contro persa.
Solita firma e poi i ragazzi della contro ci dicono: “non vi abbiamo visto, vi abbiamo sentito parlare” e li abbiamo guardato tutti Truciolo ma soprattutto Luciano Ice Pavarotti che stava imprecando contro il suo asg ormai andato. Rifacciamo rotta per la FOB ma dopo un po notiamo in lontananza movimento, ma non distinguiamo se sono buoni o cattivi e quindi ci imboschiamo, ma da li a poco ci sono addosso e siamo costretti ad ingaggiare. Ma anche qui per ragioni di tempo ce la diamo persa e proseguiamo per FOB dove esfiltriamo appena in tempo.
Totale punteggio -400, posizione in classifica 12° posto.
Considerazioni Negative: un attacco pensato male, errore cartografico e calo di tensione sulla via del ritorno ci hanno negato la soddisfazione di un piazzamento migliore.
Considerazioni Positive: Squadra che ha fatto degli errori di gioventù che ci stanno tutti, ma sono rimasto positivamente colpito dallo spirito agonistico e da una buona condizione fisica: sul campo abbiamo letteralmente volato. Se escludiamo il primo attacco la squadra si è mossa in maniera soddisfacente per essere un gruppo di persone che di fatto hanno giocato insieme per la prima volta con 2 su 5 all’esordio.
Bravi ragazzi mi avete dato delle sensazioni molto positive e penso che ci sia una buona base sulla quale lavorare e innestare altri operatori.
Per l’organizzazione poi sto contattando la Zanichelli per farmi suggerire sconosciuti ed arcaici aggettivi per complimentarmi con il Cesare Augusto Peppe ed il suo 22° SAT senza dimenticare i Raiders, i JSOC e gli amici Shadows.
In ultimo, ma no per ultimo faccio notare l’estrema cordialità riscontrata sia nei difensori degli OBJ sia negli operatori delle contro e la preparazione degli arbitri.
Qui da un soddisfatto Stealth passo e chiudo.
view post Posted: 14/12/2015, 17:01 DEBRIEFING OPERATION "CAGED BIRD" - Debriefing
I team che hanno partecipato a Op. "Caged Bird" possono postare qui il loro debriefing ;)
view post Posted: 7/11/2015, 13:37 Dueler prismatic - News
...che minchia di senso ha? :o:
view post Posted: 15/8/2015, 09:43 DEBRIEFING OPERATION "THUNDER MAUL" - Debriefing
Alla fin fine mission accomplished ma ……..

Crdo che sia comunque il caso di fare qualche considerazione.

Andiamo per punti:

Al mio team , a ben vedere, la missione è comunque servita a far capire agli operatori che non avevano mai provato una manifestazione simile quali possono essere le differenze rispetto ad una normale gara, è servita per ripassare e mettere in pratica TTP che, normalmente, possono passare in secondo piano quando si gareggia e a fa rendere conto di quali sono i limiti fisici e , soprattutto, mentali cui si va incontro nonché a non trascurare nulla dell’equipaggiamento a partire dal semplice calzino per finire con il terzo livello.

Un ripasso, inoltre, non fa mai male e emergono sempre criticità da smussare e miglioramenti da apportare.

Dal punto di vista concettuale la missione, se pur semplice, si è comunque dimostrata appagante e relativamente difficoltosa da realizzare, soprattutto complice il territorio che non offre la minima copertura.

A mio parere, però sono emerse diverse criticità che ne hanno “guastato” la godibilità.

In primis la tempistica con cui sono stati forniti gli OPORD e le mappe.
Per quanto si voglia ricorrere ad internet, al telefono, alle videoconferenze o a quant’altro si voglia in ogni caso per la pianificazione di una missione è necessario SEMPRE un determinato periodo di tempo, tempo che deve necessariamente essere maggiore, soprattutto, quando sono chiamti ad operare in coordinazione tra di loro, team che non hanno MAI operato insieme, con caratteristiche differenti e capacità operative differenti e che si trovano a 120 chilometri l’uno dall’altro.

Di fatto nella realizzazione di “Thunder Maul “, a parte degli scambi di mail e dei colloqui telefonici, non vi è stata NESSUNA possibilità fattiva di coordinamento tra i due team coinvolti nell’interdizione.

Se lo stesso 22° non è riuscito che a fare un’unica riunione di pianificazione prima della missione come sarebbe stato possibile farne ALMENO una con i ragazzi dei Velites?.

Inoltre la manifestazione, non più procastinabile, si è venuta a posizionare in un periodo in cui molti operatori sia del 22° che dei Velites erano impegnati in altro, ed anche il sottoscritto ha dovuto fare i salti mortali per poter essere presente.

Altro “punto dolens” è stata la mancanza di informazioni, con un centellinarsi delle stesse continuo che ha portato a continue variazioni della pianificazione in base alle info che arrivavano.

Se questo può far parte del gioco con riferimento alle informazioni “tattiche” da acquisire sul campo non è però comprensibile ed auspicabile quando questo “centellinare” coinvolge anche le stesse ROE che devono essere chiare sin da subito per consentire a chi gioca di adeguarsi e di porre la propria pianificazione all’interno dei parametri stabiliti tenendo conto di quello che si può o non si può fare ( vedi possibilità di imboscata al Vip, o chiamata degli elicotteri su ogni punto del territorio una volta eliminate le minacce A/A), sono , a volte, particolari determinanti che possono fare la differenza.

Quello che, sinceramente, non ho capito è stato l’attacco “napoleonico” all’aereoporto. Nella realtà lun aereoporto andrebbe attaccato di notte e di sorpresa altrimenti c’è il concreto rischio di essere invischiati in uno scontro campale che difficilmente vedrebbe prevalere gli incursori.
Anche a voler applicare TTP apposite un attacco “face to face” in campo aperto tra due schieramenti di uguale consistenza secondo me si riduce a vedere a “chi tira più lontano” o a chi ha il ROF più elevato. Certamente all’origine di una tale scelta organizzativa ci saranno state delle validissime ragioni ma , purtroppo, dal punto di vista di gioco e simulativo la scelta non è pagante.

Un’ ultimo appunto che va fatto, assolutamente non all’organizzazione ma alla mentalità ed al modo di vivere questo gioco da parte di diversi partecipanti ( dell’uno come dell’altro schieramento) , è il fatto della correttezza in gioco.

Mi domando che senso ha non dichiararsi o barare in un gioco studiato apposta per ricreare una missione operativa?

Non si vince nulla, non si deve dimostrare nulla a nessuno, e, certamente, non è che chi non si dichiara dimostra qualcosa o dimostra di essere più bravo di qualcun altro anzi, è esattamente l’opposto……

ma questo, purtroppo è un fattore costante del nostro gioco/sport con cui, alla fin fine, ci si abitua a convivere ma che, ogni volta che si deve prendere atto della cosa, torna sempre e comunque a deludere ed a lasciare quell’amaro in bocca che puà guastare anche le cose meglio riuscite.

In ogni caso, alla fine, è imperativo e doveroso ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per realizzare questa edizione della Grande Caccia, a partire dall’ideatore Antonello “Green Beret” Riccciardi e dall’impagabile ed insostituibile Gianni “Wolwerine” Reitani” per finire con tutti i ragazzi che si sono dati da fare e si sono impegnati nella realizzazione della manifestazione.
view post Posted: 10/8/2015, 19:17 DEBRIEFING OPERATION "THUNDER MAUL" - Debriefing
Sono le 0710 circa , gli elicotteri ci trasportano a circa 500 metri dall’aereoporto ma abbiamo la consegna di non cercare di impadronircene prima delle 1000, prima il velivolo della CIA non sarà disponibile quindi non è il caso di un0azione di forza che ci esporrebbe poi a possibili contrattacchi cui, probabilmente, potremmo non avere la forza di resistere.

La cosa non mi piace neanche un po’.

L’aereoporto è, ovviamente, in campo aperto, non c’è NESSUNA possibilità di avvicinarsi in occultamento e senza destare allarme. L’unica sarebbe di attaccarlo di notte, solo in questo caso si potrebbe fare un’azione come si deve, altrimenti rischiamo un vero e proprio scontro campale.

Comunque pazienza, lascio perdere queste considerazioni e con tutto il dispositivo “Bolter” andiamo a posizionarci in un pescheto dove trascorreremo le lentissime tre ore che ci separano dal momento dell’attacco.

Dal mio punto di osservazione posso tranquillamente vedere l’afflusso di operatori avversari sull’aereoporto, si vanno a posizionare in vari gruppetti lungo la pista, fortunatamente non si raggruppano in ununica forza, altrimenti sarebbe quasi impossibile effettuare l’azione.

Alla fin fine ci sono più operatori avversari dei nostri operatori.

Cmq all’ora X ci muoviamo, raggiungiamo la testata della pista e iniziamo a rastrellarla cercando di sopraffare con la forza del numero i vari gruppi avversari che, dal canto loro, mantengono le loro posizioni senza darsi aiuto a vicenda………

Che dire?........ :huh:

Personalmente sono “morto” a seguito del lancio “a mano” ( mò di granata) di un caricatore colt …… :wacko:

Alla fin fine, volere o volare, le difese dell’aereoporto vengono sopraffatte, l’aereo atterra e ci viene caricato su un Timuriam che non vede l’ora di farsi un giretto.
view post Posted: 7/8/2015, 17:00 DEBRIEFING OPERATION "THUNDER MAUL" - Debriefing
Arriviamo a circa 500 metri da “Dito” facciamo una breve sosta. Tengo un briefing con Phyton 1 che mi spiega la conformazione dell’obiettivo.

“Dito” si trova in un avvallamento ed è quasi in campo aperto, verso nord c’è la copertura di un piccolo uliveto ma dalla fine dell’uliveto all’OBJ ci sono circa un centinaio di metri di terreno scoperto.
Da ovest, invece, è campo aperto scendendo lungo la strada dove ci troviamo, Ci sono solo degli edifici a circa 200 metri dal compound e poi solo campi di grano.

Pertanto possibilità di attaccare di sorpresa o sfruttando una qualche copertura praticamente nulle .

Stabiliamo che i Velites si portino all’uliveto e si posizionino al suo limite, il 22° invece, dato che è ridotto a 7 operatori , farà da specchietto per le allodole attaccando lungo la strada ed attirando l’attenzione dei difensori per dare così la possibilità ai Velites di farsi sotto più facilmente.

Stabilito questo Phyton si muove, noi aspettiamo una decina di minuti per dargli il tempo di raggiungere la loro posizione e poi iniziamo a muoverci anche noi.
Iniziamo a precedere cercando di sfruttare la copertura degli edifici che sono tra noi ed il compound e , appena li raggiungiamo vediamo che c’è una pattuglia lungo la strada a circa un centinaio di metri da “Dito”.

Impossibile avvicinarsi di più senza essere avvistati ( sempre che non ci abbiamo già visti).

Ok aspettiamo ancora qualche minuto al riparo dell’edificio, cerco di mettermi in contatto con Phyton ma niente da fare, comunque ormai dovrebbero essere quasi in posizione, sono passati 15 minuti da quando ci siamo separati.

Dò il segnale di attaccare.

Commando e Cip si muovono costeggiando la strada, li seguo tallonato da Gecko mentre sulla destra si allargano nel campo di grano Hertz, Doc e One Shot.

Arriviamo a contatot con la pattuglia, Commando e Cip riescono ad eliminarla ma poi vengono a loro volta colpiti.

Mi faccio sotto muovendomi adesso lungo la strada sparando per coprire i miei compagni e me stesso ed incalzo degli altri difensori avvicinandomi al compound.

Sulla destra vedo che gli altri stanno forzando anche loro facendosi sotto.

Ormai lo scontro si è acceso da un paio di minuti ma dei Velites però ancora non c’è traccia…

Siamo in ballo e continuiamo a ballare facendo sci sempre più sotto a Dito … One Shot viene colpito ma non senza prima aver eliminato un paio di difensori … continuiamo a premere ma la difesa si irrigidisce… ho la netta sensazione di stare ad attaccare in inferiorità numerica ….

Colpisco un difensore ma vengo a mia volta colpito anche io … mi fermo al limite della strada e Gecko mi supera sparando ….. vedo uscire dal gioco Hertz che era arrivato praticamente all’edificio …

Praticamente sono rimasti in gioco solo Gecko e Doc ma anche i difensori sono stati decimati.

Finalmente ecco che arrivano i Velites … alla faccia dell’attacco contemporaneo ….

In relativamente poco tempo i Velites hanno ragione dei 4 o 5 difensori rimasti ( alla fine scopriremo che il compound era difeso da 12 operatori) … ok Timurian è nostro, riusciamo a catturarlo mentre cerca di svignarsela alla chetichella dall’edificio.

Sono le 0650 circa.
Mi metto in contatto con gli elicotteri adesso dovremo esfiltrare Timurian dall’aereoporto ma prima dovremo impadronircene.
view post Posted: 6/8/2015, 16:40 DEBRIEFING OPERATION "THUNDER MAUL" - Debriefing
Alle 0400 circa Phyton si ricongiunge a Snake. Adesso abbiamo la task force al completo per poter effettuare in sicurezza l’azione diretta volta alla cattura di Timurian.

Tempo di fare un rapido resoconto della situazione, di riorganizzarci e ci, ci mettiamo in cammino verso “Dente”.

Raggiungiamo il punto “inizio attacco” da dove siamo partiti qualche ora prima e senza perdere altro tempo pianifichiamo velocemente l’azione da compiere. Phyton si dirigerà verso gli edifici a valle del compound per metterli in sicurezza e bloccare l’eventuale afflusso di rinforzi sull’obiettivo. Snake punterà direttamente sull’edificio principale.

Ci mettiamo in movimento…. Però c’è troppa calma, arriviamo a tiro e niente..tutto troppo tranquillo. Entriamo sull’edificio tenendo sotto tiro tutti i possibili punti di fuoco ma troviamo i difensori addormentati … non hanno messo nemmeno una sentinella. In un’auto c’è operatore che se la dorme della grossa mentre gli altri sono nelle tende … ovviamente non c’è traccia di Timurian … ma porca pupazza … eppure lo abbiamo visto con certezza, i catarifrangenti non lasciavano adito a dubbi … a meno che ….. qualcuno non indossasse qualche capo che, pur non avendo catarinfrangenti reagisse allo stesso modo all’illuminatore del visore notturno … eccheccazz …

… Vabbè è inutile piangere sul latte versato.

Escluso che il bersaglio possa essere su “Unghia” l’unica alternativa rimasta è che sia fermo su “Dito” .

Ok non possiamo perdere tempo, ci riorganizziamo e ci rimettiamo in marcia per raggiungere l’ultimo compound che, però, è dall’altra parte di una catena di colline coltivate a grano e relativamente ripide … è escluso tagliare dritto per dritto, arriveremmo sull’obj decisamente spompati, resta l’altermativa di percorrere le strade, certo saremo visibili ma chi se ne frega, con la task force al completo gli avversari non avranno la possibilità di attaccarci con possibilità di successo, anche se pochi per compiere la missione frazionati in più gruppi 19 operatori tutti insieme sono un osso decisamente duro da rodere.

Confidando in questo ci mettiamo in marcia.

Dopo circa un km e mezzo provo a contattare il comando … dato che abbiamo eliminato le due batterie A/A ed uno dei compound , gli elicotteri di supporto dovrebbero poter tranquillamente entrare in area operativa senza la limitazione di raggiungere necessariamente le landing zone prefissate.

Il comando mi dà luce verde ( però ad averla avuta prima questa informazione….) contatto gli elicotteri ma mi danno un tempo stimato per raggiungerci decisamente troppo elevato …e ormai abbiamo fatto più di metà della strada quindi proseguiamo.

Purtroppo tre dei nostri operatori ( Ciack, Diana e Charlie) accusano la fatica, le vesciche ai piedi e la disidratazione restando indietro, verranno raccolti dagli elicotteri, mentre il gruppo continua la marcia verso l’OBJ.
view post Posted: 5/8/2015, 17:30 DEBRIEFING OPERATION "THUNDER MAUL" - Debriefing
Mentre il compound si anima predisponendosi a respingere un attacco che non avverrà, raggiungiamo velocemente ed in occultamento il nostro punto di “inizio attacco” dove ci disponiamo in sicurezza.

Come previsto vediamo arrivare lungo la strada le luci di due veicoli avversari che, giunti a circa 300 metri dal compound si fermano e distinguiamo nettamente il rumore degli sportelli, hanno fatto appiedare gli operatori e la rete si sta chiudendo…

purtroppo per loro si sta chiudendo sul nulla dato che noi siamo completamente al sicuro e decisamente lontani . :P

dal nostro punto di stazionamento cerco di mettermi in contatto con Phyton, questa volta riesco a contattare subito il comandante dei Velites.

Comunico che abbiamo un avvistamento certo di Timurian gli chiedo di raggiungerci, sul punto dove avevamo predisposto il bivacco e dove abbiamo imboscato gli zaini, facendosi trasportare alla landing Zone “Orange” in modo da attaccare poi “Dente” con il massimo della forza a disposizione.

Phyton 1 mi dà il ricevuto e mi tiene poi aggiornato sulla tempistica per il ricongiungimento.

Noi, dal canto nostro, torniamo al nostro punto di bivacco per aspettare i Velites .
view post Posted: 5/8/2015, 17:05 DEBRIEFING OPERATION "THUNDER MAUL" - Debriefing
Alle 2030 Commando e gli altri rientrano
.
Effettuiamo ID di riconoscimento e i nostri si ricongiungono.

Commando mi fa il suo rapporto: E’ ragionevolmente certo che Timurian si sia fermato su “Dente”, riferisce di aver annotato diversi movimenti sul compound e che lo stesso è decisamente ben presidiato con difensori attivi ed in continuo movimento.

A questo punto sono certo che Phyton non è riuscito ad attuare l’imboscata, devo cercare necessariamente di mettermi in contatto per avere un loro rapporto della situazione.

Dopo molti tentativi riesco a contattare Phyton 1.

Phyton riferisce di non aver effettuato l’imboscata ma di aver tenuto sotto osservazione il compound “Dito” . Comunico che abbiamo una ragionevole possibilità che Timurian sia su “Dente”, Phyton riferisce che anche su “Dito” sembra ci sia del movimento ma non mi conferma nessun avvistamento certo del bersaglio.

Porca miseria, è un bel dilemma, tra l’altro possiamo attaccare il compound dove c’è il bersaglio solo una volta, in caso di fallimento non potremmo ripetere l’attacco. Riesaminando la situazione Snakes può contare su di una forza di 10 operatori, Phyton invece di 9, potremmo cercare di giocare d’azzardo e lanciare un attacco contemporaneo contro entrambi i compound per evitare che gli avversari possano far affluire rinforzi subito su di uno o sull’altro.

E’ rischioso ma ci consentirebbe di prenderli di sorpresa per quanto possibile, ovviamente l’attacco non dovrebbe essere lanciato prima delle 0300 del mattino in modo che gli avversari abbassino la guardia. Concordiamo, con grosse difficoltà di comunicazione, questa tattica con Phyton e stabiliamo di giocarcela in questo modo.

Manca ancora molto all’orario stabilito per l’attacco, ne approfittiamo per riposare e rifocillarci. Prendo nota che molti dei ragazzi hanno l’acqua agli sgoccioli, il caldo afoso ha richiesto un elevato consumo di liquidi ed è stato qiesto fattore, più che la relativamente poca strada percorsa, che ha inciso non poco sulla resistenza della maggior parte degli operatori.

Ad ogni modo riposiamo, alle 0200 ci mettiamo in movimento e raggiungiamo il punto dove Commando, Diana e gli altri si erano posizionati per tenere sotto controllo “Dente”.

Mettiamo sotto osservazione “Dente”, notiamo che i difensori sono ancora attivi ma non eccessivamente. Mentre attendiamo il momento per attaccare arriva una comunicazione da Phyton 1. Il Comandante di Phyton riferisce di avere difficoltà ad attaccare subito, concordiamo una variazione, attaccheremo prima noi “Dente” dopo di che , se Timurian non c’è, raggiungeremo i Velites per attaccare £Dito” , se invece catturiamo Timurian seguitremo il piano dirigendoci sulla landing zone “orange” dove verremo raggiunti da Phyton per poi dirigerci insieme all’aereoporto.

E’ un certamente un rischio ed un azzardo ma confido nell’aggressività dei miei ragazzi e nella loro esperienza.

Ci muoviamo! Silenziosamente ed in fila indiama, cercando, per quanto possibile, di tenerci bassi, attraversiamo il campo di grano che ci divide dal compound. Non dirigiamo direttamente verso l’edificio principale ma ci portiamo verso altri due caseggiati posti a circa un centinaio di metri a valle dello stesso.

Giunti ai caseggiati li controlliamo ed andiamo a posizionarci per attaccare, Commando scrutanelel tenebre con il NVG e riferisce di aver individuato i catarinfrangenti di un giubbino. Dato che Timurian deve indossare un giubbetto di emergenza con ii catarifrangenti a questo punto siamo certi della sua presenza su “Dente”. Ma…… mentre stiamo aspettando di riunire tutto il team per l’attacco, dato che il brick di One shot si è allargato per controllare meglio gli edifici alle nostre spalle, riusciamo a percepire una conversazione dei difensori che, inaspettatamente, si stanno allertando…..

Uno di loro dà a voce degli avvertimenti un po’ troppo dettagliati.

Insospettiti scambiamo delle comunicazioni radio fuorvianti….. dando disposizioni per un attacco dalla parte superiore del compound ed ecco che , puntualmente, il tizio avverte i suoi compagni.

Caxxo…ci stanno aspettando….
Hanno fatto lo scanner dei canali radio e ci stanno ascoltando………
ci guardiamo tra di noi ……
a questo punto ogni sorpresa è andata bellamente a farsi benedire e attaccheremmo un obiettivo allertato e pronto ad aspettarci.

Inoltre One shot riferisce di una pattuglia di 4 elementi che si è mossa dal compound facendo un giro relativamente largo per prendersi sul fianco sinistro.

Sono tentato per un attimo di forzare ugualmente l’attacco, e Commando è della stessa idea, scalpita all’idea dell’azione diretta, ma sarebbe una fesseria….. sicuramente, non appena si apre lo scontro arriveranno a spron battuto tutte le FIR dei dintorni e noi saremo presi in mezzo ed andremo anche in inferiorità numerica.

Sarebbe un enorme errore tattico.

A malincuore ordino di sganciarci, manovra che effettuiamo alla perfezione tenuto anche conto che i nostri operatori più avanzati erano quasi a tiro dei difensori.
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